Il passaggio
Data: 19/07/2022,
Categorie:
Trans
Autore: Federossetta, Fonte: Annunci69
... palpò a lungo e prepotentemente, tanto che una donna si sarebbe indispettita, ma io provavo solo piacere non volevo che si fermasse. Quando raggiunse con la bocca il mio ano, il mio pisello si destò in un’erezione carina ma non imponente. Allora di mia iniziativa presi Roberto che sembrava essere con le mani in mano, e lo indirizzai verso l’omosessualità, facendogli ingoiare il mio cazzo. Per niente contrariati i due continuarono finché Roberto non arrivò a reclamare la sua parte. Mi salì sul petto e cominciai a succhiare rumorosamente il suo cazzo peloso. Il mio lato B intanto venne violato da Gennaro, le mie gambe si attorcigliarono a lui e in questa posizione entrambi vennero nel mio corpo. Gennaro se ne andò subito, invece prima che Roberto se ne andasse gli diedi una leccata al culo che lo fece godere ancora sulla mia faccia.
Solo soletto in quella tenda per una decina di minuti, mi sistemai e guardai l’ora: 23.30. Avevano fatto in fretta, per contro non mi avevano lasciato nessun bigliettone.
Capitolo 7: Carlo e Kevin
Ero pronto alla seconda ondata, ma a quanto pareva mi volevano in acqua. Era arrivato dunque il momento di utilizzare il costoso bikini comprato coi loro soldi. Mi svestii e lasciai solo i gioielli e il rossetto ad abbellire il mio esile corpo maschile. In tenda c’era diverso calore anche perché si era appena consumato un rapporto sessuale con un doppio dispendio di energie, eppure avevo la sensazione che fuori la temperatura fosse nettamente ...
... diversa. Purtroppo non avevo nessun soprabito da donna o qualsiasi cosa che potesse fare arrapare ancora di più i miei bei maschioni che aspettavano, ma mi ideai e devo dire che trovai la soluzione più erotica. Indossai la camicia di almeno due taglie maggiore della mia di Gennaro che aveva lasciato come ricordo e uscii. Sembravo l’amante che nei film si svegliava dopo una notte di fuoco con la camicia del maschio come ricordo. Essendo molto lunga, la legai con un nodo lasciando scoperto l’ombelico e ampliando la protuberanza delle mie tettine. Effettivamente la temperatura era molto bassa, riuscivo a malapena a resistere con la camicia, ma almeno ero una bella visione. Ero sicuro i miei ciondoli riflettessero la luce morente del falò, avevo lasciato apposta sbottonata la camicia a livello del petto, cosicché il mio seno fosse al centro dell’attenzione. Camminando scalzo, arrivai al falò. Mi sedetti tra Kevin e Carlo, davanti a me Giacomo che si fumava una sigaretta tranquillo. Ci accarezzammo a lungo, studiando ciascuno il corpo del proprio obiettivo (nel mio caso obiettivi), e constatai che Carlo doveva essere il solito figlio di papà: vestiti firmati, mani ben curate, in alcuni punti depilato e inoltre sembrava parecchio insicuro. Aveva una protuberanza facile da prevedere, sui 16 centimetri, normale insomma.
Quando cominciai a conoscere meglio Kevin invece, mi accorsi essere un uomo molto singolare. Era massiccio ma non grasso, muscoli poco definiti ma presenti, aveva ...