La ricompensa di mia mamma – 2
Data: 27/06/2018,
Categorie:
Erotici Racconti,
Racconti Erotici,
Etero
Incesti
Autore: ilnuovouomodicasa, Fonte: RaccontiMilu
... portandosi la mano destra alla bocca per lasciare un rivolo di saliva scendere verso la punta delle sue dita, andando poi a lubrificarmi il glande puntandolo contro la propria fica. “Sei sicura di volerlo fare?” le ho chiesto mentre le sue mani strofinavano la punta del mio cazzo lungo la fessura della sua vagina, con lenti movimenti verticali che mi avevano già fatto sentire il suo calore e i suoi fluidi pronti ad accogliermi. “Sono tua madre, sono pronta da 23 anni a riaverti dentro di me” ha detto guidandomi dentro di sé, lasciandomi senza fiato per l’ondata di piacere che mi ha pervaso in quel secondo. Ho iniziato a muovermi lentamente, godendomi la dolcezza di quel momento e di ciò che rappresentava per noi, due anime in sintonia in quel vortice di lussuria proibita, mentre i nostri corpi si completavano a vicenda, ciascuno desideroso di portare l’altro all’estasi. Perso nei suoi occhi verdi, era la prima volta che mi abbandonavo al sesso senza pensare a come durare un po’ di più o a come cercare di accontentare la mia partner. Ero totalmente assorbito dalla gioia, e il movimento ritmico del suo bacino contro il mio mi faceva capire che anche lei era completamente in preda al piacere, immersa in quegli attimi di godimento. “Sto per venire” le ho sussurrato dopo qualche minuto, sperando in una sua risposta che mi aiutasse a capire se voleva che durassi ancora un po’, ma mi ha risposto solo “bravo piccolo mio, vieni sulla tua mamma” accentuando i movimenti del bacino e ...
... tirandomi a sé per darmi un lungo bacio languido, che mi ha portato a strapparmi da lei pochi istanti prima dell’orgasmo, facendomi schizzare sul suo monte di Venere e macchiando di sperma il suo babydoll fino all’altezza dell’ombelico. “Sei proprio bravo, ero quasi riuscita a venire anche io” mi ha detto riprendendo fiato, mentre mi osservava compiaciuta. “Mamma, bastava che me lo dicessi, posso durare un po’ più se serve” ho replicato, ma accarezzandosi il ventre ha risposto con serenità “non serviva, a me è già piaciuto tanto così. E poi volevo che la nostra prima volta fosse speciale per te. Sentirti dentro di me è stato già un regalo, era da tempo che non mi sentivo così amata. Ma ora dai, passami i fazzoletti che ho lasciato sopra al comodino, è ora che ci mettiamo a dormire”. “Sei sicura di non volerti dare una sciacquata? Ho fatto un disastro, sei tutta sporca” le ho detto passandole il pacchetto che mi aveva indicato, ma dopo essersi sfilata agilmente il babydoll mi ha guardato maliziosamente rispondendomi “la doccia se vuoi ce la possiamo fare domani insieme, intanto se ti va puoi coccolarmi un po’ e addormentarti con queste strette nelle mani, che ne dici?”. Aveva accompagnato l’ultima frase accarezzandosi leggermente il seno, perciò, contraddetto, mi sono limitato ad aiutarla a pulirsi, lanciando i fazzoletti appiccicosi ai piedi del letto e poi tirandola verso di me, cingendo le sue spalle strette con le mie braccia e dandole un tenero bacio sulle labbra. “Non so ...