Crash
Data: 15/07/2022,
Categorie:
Etero
Autore: Staff Millù, Fonte: RaccontiMilu
... sorriso. Ti tende la mano.
-Piacere, Max-
La sua mano tesa verso di te. La stringi, stessa sensazione di prima ma amplificata 10 volte.
Sorridi e ti presenti:
-Eva-
Telefoni all’assistenza stradale per chiedere il soccorso, lui è li vicino a te. Ti sembra di sentire il suo sguardo indagare ogni parte del tuo corpo, le caviglie, le gambe infilate in attillati jeans, il seno in evidenza anche sotto al maglione autunnale. Ti senti radiografata, eppure ogni volta che cerchi di intercettare il suo sguardo, lui è girato oppure intento a guardare altro.
Hai la conferma, l’assistenza manderà il soccorso in 40 minuti.
-OK, adesso che è tutto apposto, prendiamoci un caffè.-
-Va bene-
Il bar è vicino a dove avete posteggiato le macchine per la contestazione amichevole, e dalla sua vetrina riuscite anche a vedere le due macchine parcheggiate sul bordo della strada.
-Ovviamente offro io, mi sembra il minimo- Ti apre la porta e ti lascia entrare per prima.
-Grazie-
Il solito bar di periferia, servito da cinesi. Al banco una giovane ragazza vi sorride: -Plego-
-Per me un caffè amaro- Lo prendi sempre amaro.
-Per me lungo, grazie.-
Siete gli unici clienti, alle nove di mattina, la piena dei pendolari è già passata.
-Allora Eva, di cosa ti occupi ?- Max sembra un tipo loquace.
Tu rispondi alle sue domande, ma intanto sei rapita dalla sua voce e dai suoi gesti. Non riesci a reggere il suo sguardo, ti senti in soggezione e guardi sempre verso ...
... il basso. Lui invece, perfettamente a suo agio, tiene costantemente gli occhi fissi nei tuoi.
Cerchi di alleggerire la situazione, così ti appoggi al bancone con la schiena, almeno non gli sei di fronte.
Ti sembra tutto ovattato, tranne il desiderio che sta montando dentro di te, speri, non sia evidente, speri che il tuo corpo non mandi segnali… imbarazzanti. Ma temi ti abbia tradito, le guance arrossate, la tazzina portata alle labbra anche se vuota, la tua posizione appoggiata al balcone con lo sguardo rivolto alla vetrina, mentre lui tranquillamente rivolto verso di te. Ti senti stupida.
Forse non è stata una bella mossa, girandoti in quel modo hai messo in evidenza il seno, evidente sotto al maglione.
-Lavoro non molto lontano da qui-
E’ la tua voce che riemerge, forse ti ha chiesto qualcosa riguardo a dove si trova il tuo ufficio, ma la risposta è stata un riflesso condizionato, quasi inconsapevole, come tutte le altre domande alle quali hai risposto.
Ripiombi nel vuoto, solo lui. Non riesci a pensare ad altro. La sua mano sulla pancia. Non è reale, forse un desiderio che prende forma, consistenza. La guardi a bocca aperta, la senti scivolare, chiudi gli occhi, ti comprime.
Riapri gli occhi.
La sua mano nei tuoi pantaloni, E’ REALE !
La senti schiacciare le parti intime, si è fatta largo senza sbottonare i jeans ed ora è li ferma sul tuo sesso.
Sei presa, catturata, inchiodata al suo possesso. Afferri il bordo del bancone, stringi forte, ti ...