Marilena (segue)
Data: 09/07/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Marilena C.,, Fonte: EroticiRacconti
... pantacollant, Sulle mie cosce, un tizio anzianotto grassoccio e abbastanza trasandato, seduto di sbieco nella fila di sedili all'altro lato del bus, ci stava lasciando gli occhi mentre si massaggiava il membro in modo che lo vedessi. Mi stava dicendo che gli piacevo. Ho immediatamente coperto le gambe con il cappotto. Ho sentito un potente brivido sulla schiena immaginando cosa mi avrebbe fatto se fossi stata da sola con lui chissà dove
Arrivata dalla mia amica ci siamo concesse un caffè e un po' di chiacchiere. Mi ha rimproverata dicendomi che ero pazza ad andare in giro vestita in quel modo. In effetti senza il cappotto il pantacollant faceva da seconda pelle sulle forme di cosce sedere e fianchi e non nascondeva niente affatto il monte di venere generoso e le labbra della figa; anzi: li metteva in risalto. Le ho risposto che il cappotto mi assicurava un'ottima copertura e che a quell'ora del pomeriggio non c'era certo la ressa sui mezzi pubblici. Non le ho detto nulla di quello che era capitato mentre arrivavo. Del tipo che fissandomi le cosce mi stava praticamente fottendo con gli occhi e che magari seguendomi, nell'androne della palazzina in cui abitava lei sarebbe riuscito a stuprarmi, per poi vantarsi con chissà chi -mi sono appena fatto un gran bel pezzo di figa. Una di quelle troiette universitarie con delle gran belle cosce che vanno in giro a provocare. Ha trovato cazzo per la sua figa.-
Tra una chiacchiera e l'altra, durante le giornate invernali più corte, ...
... stava facendosi buio.
Il viaggio di rientro a casa è stata tutt'altra storia: bus non strapieno ma con spazi davvero molto limitati che costringevano allo sfregamento dei corpi l'uno con l 'altro nel trovare posto da potersi sostenere per non piombare addosso agli altri dai quali la distanza si poteva misurare in pochissimi centimetri, mani maschili libere che svolazzavano alla ricerca di polposità su cui intrattenersi e, perché no, mani o altre parti di corpi femminili pronte a poggiarsi più o meno volontariamente su qualcosa di consistente e duro.
È così che tra un bottone e l'altro del cappotto, all'altezza delle cosce ho sentito delle dita sfiorarmi le gambe.
Lo avevo di fronte mi fissava negli occhi, mezza età vestito in abito e cravatta, occhi scuri e pochi capelli, un paio di baffetti ben curati, sguardo fermo, impassibile. La sua mano tra i nostri corpi quasi attaccati era tutt'altro che ferma.
Sganciato l'ultimo bottone del cappotto dall'asola, la mano mi si infilava tra le cosce che cercavo di tenere ben strette per quanto possibile in piedi, ma le carni soffici non impedivano di salire fino alla figa che ho sentito poggiata su quella mano messa di taglio con il pollice che finiva sul molte di venere e l'indice ad intrufolarsi tra le natiche fasciate si dal pantacollant, ma che assolutamente avvolgevano completamente quel polpastrello. Visti gli indumenti non poteva penetrarmi a fondo ma lo sentivo.... eccome se lo sentivo!
Io, ben attenta a non farmi ...