1. Violenza sessuale nel negozio


    Data: 07/07/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Evoman, Fonte: Annunci69

    Ore 19.55. Mancano solo cinque minuti e poi finalmente potrò godermi il meritato riposo.
    
    Già penso a un weekend di relax con mio marito in qualche agriturismo fuori città: la gioielleria dove lavoro come commessa rimarrà chiusa eccezionalmente per due giorni.
    
    Comincio a spegnere le luci del negozio e preparo la borsetta. Manca ormai qualche minuto alla chiusura.
    
    Un distinto giovanotto bussa alla porta. Accidenti!
    
    ‘Il cliente prima di tutto’: suole ripetermi il principale quando mi capita qualche cliente un po’ più difficile.
    
    Adesso mi toccherà ritardare la chiusura, se poi sono così fortunata da trovare l’indeciso sarò costretta ad tornare a casa col solito ritardo.
    
    ‘Il cliente prima di tutto’ ripeto tra me e me premendo il pulsante di apertura della porta. Peccato che sarò io e non il principale a tornare a casa tardi! Uffa!
    
    Il giovanotto chiude la porta dietro di lui e si avvicina al bancone. Ha l’aspetto curato, gli occhi scuri, uno sguardo intenso, a tratti magnetico. Spero la sua gentilezza sia proporzionale alla bellezza.
    
    ‘In cosa posso esserle utile’ ‘ gli dico facendo il solito sorriso di circostanza.
    
    Lui mi guarda dritto negli occhi con un’espressione molto seria: ‘Metti le mani in vista sul bancone, lentamente. Se provi a muovere un solo dito, a dare l’allarme o a gridare, stasera ci rimetti le penne!’
    
    Le sue parole mi gelano, un brivido di paura sale su per la mia schiena. Ha appena finito di poggiare sul bancone una pistola. Faccio un ...
    ... lungo sospiro, tento di mantenere la calma. Poi muovo lentamente le mani e le lascio cadere sul bancone. Comincio a tremare dalla paura.
    
    La sua voce si è addolcita un po’: ‘Bene. Adesso indicami dove stanno i pulsanti per abbassare la serranda e la centralina delle telecamere a circuito chiuso’
    
    ‘Di’dietro le mie sp..spalle’: balbetto terrorizzata.
    
    Lui si sposta lentamente, passa dietro al bancone e infine raggiunge il piccolo armadietto che si trova dietro di me.
    
    Lo sento armeggiare, potrei reagire, ma ho troppa paura che finisca male. Passano pochi istanti e vedo scendere davanti ai miei occhi la serranda del negozio.
    
    Adesso siamo chiusi dentro: sono in balia di un pazzo armato di pistola da cui non potrò fuggire. Sento che sta per cominciare un lungo incubo da cui forse non ne uscirò viva. Chiudo gli occhi e trattengo il respiro per recuperare un po di sangue freddo: in fondo il ragazzo vuole solo un po’ di gioielli ‘ penso ‘ siamo coperti dall’assicurazione per cui mi basterà accontentarlo e presto sarà tutto finito.
    
    Un forte ‘crac’ mi riporta alla realtà: il giovanotto ha appena messo fuori uso le telecamere a circuito chiuso. Di male in peggio: se non ne uscirò viva nessuno saprà mai cosa è successo da questo momento in poi.
    
    Il ragazzo si gira verso di me e da dietro mi sussurra: ‘Brava, vedo che sai essere docile”
    
    Quelle parole, quel tono’tutto mi suona strano, colgo un lieve doppio senso che mi fa pensare al peggio. Provo a non pensarci, faccio ...
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