1. Santuzza


    Data: 04/07/2022, Categorie: Etero Autore: tiguardo69, Fonte: Annunci69

    ... inserito un disco di Phill Collins, ogni tanto guardavo la sinuosità del corpo di Santuzza e mi sembrava intravederne i contorni sotto il suo abito, ero molto eccitato ed in cuor mio speravo che la giornata non si concludesse in così modo.
    
    Scendemmo dall’auto.
    
    «Vieni dentro per un amaro?» mi chiese.
    
    La guardai e notai l’ansimare del suo petto, non potevo attendere migliore richiesta.
    
    «Ok» risposi «andiamo.»
    
    La seguì mentre attraversavamo il praticello che ci divideva dalla porta di casa. La vidi, mentre con mano tremante inseriva la chiave nella toppa, poi entrammo.
    
    Ci ritrovammo in un salone arredato con sobrietà dove il mio occhio allenato al bello riuscì, in poco tempo, a scorgere oggetti di mirabile fattura.
    
    «Vieni, Gabriele, accomodati, guarda li ci sono delle bottiglie ci pensi tu?, io ho bisogno di togliermi queste scarpe, scusami un attimo, mettiti pure comodo, faccio in un momento.»
    
    Così detto si allontanò lasciandomi alle prese con bicchieri e bottiglie.
    
    Stavo osservando un quadro di Renato Guttuso quando lei rientrò nel salone indossando solamente una leggera vestaglia ed a piedi nudi. Si avvicinò e mi tolse di mano il bicchiere nel quale avevo bevuto, assaggiò un po’ dell’amaro Averna che vi avevo versato e poi me lo ridiede. Vidi la sua mano che si avvicinava alla patta del mio pantalone. Il mio membro, come sempre in queste occasioni, era già duro. Santuzza tirò giù la cerniera e dopo avere infilato la mano dentro estrasse fuori il ...
    ... mio pene prendendo a massaggiarlo ed a stringerlo.
    
    Provavo delle sensazioni mai vissute; sentivo la mano che stringeva il pene li dove si attaccava alle palle traendo dal mio corpo quasi dei singulti.
    
    Si avvicinò alla cappella con la bocca e vidi la lingua saettare intorno ad essa, poi guardandomi negli occhi mi sospirò: «Vieni, andiamo di là.»
    
    Il poco tragitto della casa che ci separava dalla camera da letto si riempì dei miei abiti gettati alla rinfusa mentre le nostre bocche si univano e le nostre lingue si aggrovigliavano. Entrammo quando solo le mie mutande mi separavano dalla nudità.
    
    Santuzza mi gettò sul letto con una spinta, poi lasciò scivolare la vestaglia e si sdraiò accanto a me cominciando a carezzarmi le cosce. Sentivo la sua mano calda scorrere su tutto il corpo e la cosa mi provocava un piacere estremo; poi, ad un tratto, vidi la mano stringere il mio cazzo, forte, molto forte, poi la sua lingua cominciò a succhiare la punta, facendola entrare e uscire dalla bocca, scendendo lungo l’asta sino a lambirne le palle. Il piacere mi stava prendendo, sentivo il respiro uscirmi a mala pena dalla bocca e cercai di divincolarmi dalla sua presa senza riuscirne; lei mi aveva prontamente posto le sue braccia sulle mie gambe in una specie di “bloccaggio” che impediva i miei movimenti e la cosa, in verità, mi eccitò ancora di più. La vidi ingoiare il pene completamente mentre lo stuzzicava con piccoli morsi.
    
    «Ohh tesoro, ti adoro» dissi con la voce rotta dai ...