1. Santuzza


    Data: 04/07/2022, Categorie: Etero Autore: tiguardo69, Fonte: Annunci69

    ... donna che mi avrebbe sconvolto, che sarebbe stata capace di rivoltarmi come un guanto se solo avesse voluto. Malgrado tutti questi pensieri, in fondo era quello che volevo.
    
    «Santuzza Monti» disse a mo’ di presentazione.
    
    «Ah si scusi, Gabriele, Gabriele Ripamonti»
    
    «E’ da tanto che fa questo “mestiere” chiese sorridendo.
    
    «Io?, no!, ma che dice?, non faccio il playboy, sono uno scrittore, e anche giornalista» risposi tra il serio ed il faceto.
    
    «Scrittore?, mi sembrava di averlo già visto da qualche parte, era alla festa di inizio estate della Casa Editrice Sonzogno?»
    
    «No, mi dispiace, ma se solo avessi saputo che li avrei trovato anche lei mi sarei fatto mandare un invito»
    
    Rise, e stavolta con più enfasi.
    
    Intanto eravamo arrivati da Cova, entrammo e subito i nostri corpi furono piacevolmente avvolti dalla fresca aria emanata dai condizionatori. Un “solenne” cameriere venne verso di noi chiedendoci se volevamo sedere ed avendo io annuito ci precedette verso uno dei pochi tavoli liberi. Sedemmo e ordinammo immediatamente: lei una Perrier con limone io un cocktail Martini.
    
    «Allora Santuzza, che cosa fai per vivere?» chiesi passando da un compito lei al tu.
    
    «Organizzo feste, convegni, incontri...»
    
    «Ah, pubbliche relazioni?»
    
    «Non proprio, e poi odio questo termine, e così mal usato e sfruttato. No, qualcosa di più sottile, mi piace dire la... procacciatrice d’affari»
    
    La guardai con ammirazione. C’era qualcosa di molto sexy in quel suo modo di ...
    ... dire e questo non fece che attrarmi ulteriormente.
    
    «Seduci sempre così i tuoi clienti?»
    
    «Si!, vado dritta allo scopo, sono una manager, non mi piace perdere tempo» e detto ciò mi sfiorò la mano con un dito.
    
    «Andiamo a pranzo insieme vuoi?» dissi passando da un formale “tu” ad un affettuoso “tu”.
    
    «Veramente avevo un impegno precedente»
    
    «Un uomo?» chiesi quasi molto seccato.
    
    «Si!, il mio ex marito»
    
    «Uhm.. che peccato»
    
    «Però, visto che è così stronzo sai cosa faccio?, me lo dimentico» e scoppiò in una fragorosa risata subito seguita dalla mia.
    
    «Ok allora penso che possiamo andare» dissi guardando il mio Santos Cartier.
    
    Ci alzammo ed uscimmo per strada venendo investiti dalla calura del centro milanese.
    
    «Ho la macchina qui a due passi in Sant’Andrea» dissi prendendola per mano.
    
    Andammo in un ristorante di siciliani posto lungo Ripa Ticinese.
    
    Ci accomodammo su delle comode poltroncine e dopo avere ordinato due aperitivi Santuzza cominciò a raccontarmi di lei, ma, in verità, io non la seguivo tanto, i miei occhi erano calamitati dalla sua scollatura da dove si intravedevano due seni sodi e prorompenti; sentivo il mio respiro farsi sempre più corto e dalla fine del pranzo alla richiesta del conto mi parve passata un’eternità. Uscimmo e Santuzza, vista l’ora, di pieno calore, mi chiese se potevo accompagnarla a casa.
    
    Il tragitto sino ad una delle piccole villette di San Siro lo facemmo quasi nel silenzio scandito solamente dal CD in cui avevo ...