1. Sexy Squid Game-Gioco 5. Il gioco della bottiglia


    Data: 24/06/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Etero Autore: Acchiappasogni, Fonte: RaccontiMilu

    ... Le compagne avversarie sedute attorno alla bottiglia seguivano quella sua avventura con apprensione e tifo: Alice scommetteva che Benito sarebbe venuto prima dell’introduzione della quinta sfera, Erika sosteneva che il buco dell’ano non avrebbe più recuperato la forma normale.
    
    Un terzo e un quarto orgasmo l’attraversano da parte a parte quasi simultaneamente. Beffa del destino: dopo pochi secondi uno schizzo di sperma le impiastricciò il pelo biondo della patatina. Ormai però un pegno era un pegno, Jasmine le sfondò l’ano con la quarta e la quinta sfera prima di farla scendere dal lettino, levare uncino e collare.
    
    Durante i seguenti giri di bottiglia Chiara dovette stare inginocchiata seduta sui talloni e anche così continuava a sentirsi oscenamente aperta e dolorante. In fondo sarebbe voluta essere nella vita una leonessa come Jasmine ma nel sesso il suo ruolo sarebbe stato per sempre obbedire. Però se avesse vinto quel gioco ne avrebbe potuto avere di più accedendo all’ultimo round con il suo bel bullo. Se solo le fosse stata data una chance…
    
    A dieci minuti dallo scadere del tempo ebbe la sua chance. Stentò a credere a quelle parole ”Chiara impartisce pegno, Jasmine paga”. Aveva avuto una possibilità proprio contro la sua mentore. Deglutì la saliva che aveva in bocca, aggrottò le sopracciglia e le venne un’idea che doveva ammettere diabolica: “Scusa ma voglio arrivare in finale. Ti farai inculare da Jonnhy, guiderò io la cavalcata mentre gentilmente Jonnhy mi ...
    ... lecca il culo. Sai, ho bisogno di lenire il dolore. Terrò conto come te di ogni lamento. Ti farai sborrare dentro e poi terrò conto anche delle gocce di seme che non tratterai dentro. Alla fine avrò il numero di scudisciate che con la pezza bagnata ti darò sui genitali. Magnifico, vero?”.
    
    Era stata davvero sua l’idea di quella tortura tanto crudele? Era tardi, non poteva rimangiarsela. Nonostante le proteste la rossa venne accompagnata da Alice e Martina sopra il lettino. Evidentemente non era molto simpatica a nessuna. Anche Chiara vi montò su ora con più agilità sprofondando il deretano nella faccia di Jonnhy che come per automatismo aprì la bocca per leccare. La sua lingua morbida e lunga regalava proprio sollievo. Sbatteva dolcemente sulle pareti dello sfintere infiammato. Chiara prese la mentore per i fianchi e la forzò sul nerbo, mettendoci più forza ogni volta che sentiva una maggiore resistenza. Aveva occhi irrorati d’odio e lussuria, tanto diversi da quelli innocenti che aveva all’inizio.
    
    “Ahii no, no. Così no!”
    
    Centimetro dopo centimetro i diciassette centimetri dell’americano si fecero sentire tutti. Non ci si sarebbe sopresi più di tanto se ad un certo punto il pene fosse emerso dalla bocca. “Ouuuu ahhh. E’ troppo, brucia. Te la sei presa perché ti ho chiamato troia? Troiaaa” Furono i cinque minuti più lunghi di sempre. Chiara si ripromise in futuro di chiedere a qualcuno di usare quell’idea con lei. Lo yankee buttò fuori tre o quattro schizzi.
    
    La donna fu ...
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