Il mio professore con la sua puttanella 3
Data: 20/06/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: pamyzi1, Fonte: Annunci69
- Durante uno di quei pomeriggi, raggiungemmo una delle solite zone della precollina, inoltrandoci per una stradina sterrata, immersa tra alberi con una lussureggiante vegetazione ai lati.
Ci fermammo in un piccolo spiazzo protetto da cespugli alti e fitti, era un posto tranquillo, ci si potevano fare le nostre cose in tutta calma al riparo da presenze importune, ci eravamo già stati altre volte.
Si era a fine maggio, la stagione era calda, l'erba già alta e l'inflorescenza selvatica di ranuncoli, anemoni e calendule colorava il terreno e profumava l'aria.
La radio era sintonizzata su una stazione che trasmetteva musica classica, Goffredo disse che si trattava di Chopin, per l'esattezza il Nocturne Opera 9 N°2, un brano delicato e romantico che predisponeva il corpo alla serenità e la mente a pensieri elevati.
Infatti il suo primo pensiero fu di infilarmi una mano nella scollatura del vestitino in cotone a delicato disegno provenzale, di Laura Ashley che indossavo quel giorno.
Il mio seno pieno ma compatto, stava su senza necessità di sostegni, infatti con la primavere avanzata, come facevo di solito, avevo eliminato il reggiseno.
La sua mano poteva prendere liberamente possesso delle mie tette, senza incontrare ostacoli, mi sentivo accaldata e l'epidermide sotto la sua carezza era umida di traspirazione.
L'abitacolo dell'auto, non refrigerato dell'aria condizionata, per via che eravamo fermi, iniziava ad avere una temperatura che mal si conciliava ...
... con certe calorose attività fisiche, anche Goffredosentiva caldo e aveva sbottonato la camicia fino alla cintola.
Avendo la fortuna di essere su un auto decapottabile, decidemmo di tirar giù il tettuccio apribile, che immediatamente ci consentì di respirare con maggior agio e riprendere in en plein air il nostro discorso intimo.
Iniziammo a baciarci con la consueta passione, la sua mano correva all'interno delle mia cosce a scostare le mutandine, gli piaceva di frugarmi la fighetta senza togliermele subito, perché così si inzuppavano per bene di succo.
Sbottonai completamente il vestito chemisier che indossavo, lui prese a leccarmi il seno surgendo rumorosamente i capezzoli fino a farli scomparire all'interno della bocca, quando si staccava erano lucidi di saliva e duri da far male.
Mi piaceva quando mi faceva sentire il morso delicato di quei denti perfetti: gli stringevo il capo con le mani perché non smettesse e gli chiedevo di morderli più forte.
Anche io mi davo da fare, gli succhiavo il lobo dell'orecchio, scendevo con le labbra lungo il collo, giocavo con la lingua sul petto e sui capezzoli, percorrevo con la bocca tutto il tronco, arrestandomi sul bordo dei boxer che spuntavano sopra la cintura dei pantaloni che ancora aveva addosso.
Infilavo la mano sotto l'elastico delle sue mutande, e trovavo subito il glande turgido che mi lasciava i suoi umori sulla punta delle dita, gli massaggiavo i testicoli gonfi, frugavo nel cespuglio caldo del suo pube e ...