1. La vendetta di una donna


    Data: 20/06/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Miss Serena, Fonte: EroticiRacconti

    ... forse per la rabbia, così cercai di dire ciò che volevo, senza badare troppo alla forma.
    
    “Potrei chiedere il divorzio e sputtanarti, in fondo sarebbe anche il minimo visto quello che hai fatto. Ma voglio darti una possibilità di continuare la tua vita come se nulla fosse, almeno in apparenza. Farai tutto ciò che voglio senza mai dire una sola parola di protesta, oltre che tagliare la tua misera relazione. Che ti piace prenderlo nel culo è fin troppo chiaro, ma d'ora in poi sarò io a occuparti del tuo deretano, e credimi non sarò certo tenera.”
    
    “Mi vuoi come tuo schiavetto sessuale ?” mi chiese con un filo di voce.
    
    “Voglio umiliarti come tu hai fatto con me ! Questa è la condizione, prendere o lasciare.”
    
    Fulvio rimase in silenzio diversi minuti col capo chino, mentre io mi ero seduta in attesa della sua risposta, sperando fosse quella che desideravo.
    
    “Posso almeno provarci.” mi disse alla fine “Non so come potrà finire, ma almeno posso tentare, in fondo te lo devo.”
    
    Un ghigno si disegnò sul mio viso mentre gli ordinavo di spogliarsi completamente, per poi venire gattoni in camera, dove l'avrei atteso.
    
    Il vederlo arrivare nudo mentre camminava a quattro zampe mi fece quasi venir da ridere, ma seppi mantenere il controllo.
    
    “Non mi hai neanche detto se vestita così mi trovi attraente.” gli chiesi per metterlo ancor più in imbarazzo.
    
    “Sei bellissima.” mi rispose quasi sottovoce “Un uomo non potrebbe chiedere di più.”
    
    “Son contenta di piacerti, e lo ...
    ... sarò ancor di più quando farai una ravvicinata conoscenza dei miei stivali.”
    
    Fulvio comprese immediatamente ciò che volevo, e senza dire nulla iniziò a baciarli sulla punta, per poi leccarne la parte superiore, ma senza mai oltrepassare le caviglie. Vederlo così succube del mio volere fece nascere in me una strana eccitazione, era come se invece di passare la sua lingua sugli stivali, mi stesse leccando in mezzo alle gambe. Gli feci pulire a lungo le mie calzature, che peraltro erano nuove di zecca, sentendomi sempre di più la padrona della situazione.
    
    “Ora vieni sulle mie ginocchia che ti sculaccio.” gli ordinai allontanandolo da me con un calcetto.
    
    Non fu facile sistemare mio marito sulle mie gambe, se non altro perché ha sempre avuto un fisico invidiabile, e di conseguenza non è certo un peso piuma, ma d opo qualche goffo tentavo ci riuscii sedendomi sul bordo del letto, con lui che cercava di pesarmi il meno possibile. Afferrai quindi il frustino e gli diedi un paio di colpi per saggiarne la forza, ma trovai scomodo quell'attrezzo e lo lasciai sul letto. Usai quindi le mani e tutto divenne più facile, con molta naturalezza presi a dargli manate sempre più forti, anche se ben sapevo che più che il dolore, lo feriva l'umiliazione di quella situazione. Mi fermai solo quando le sue chiappe assunsero un colore tendente al rosso, e forse colta da un briciolo di pietà passai delicatamente la mano, dove prima questa si era abbattuta con rabbia. Ma come sentii il suo pene ...
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