1. ESPOSTA


    Data: 19/06/2022, Categorie: Etero Autore: Cosimo_Viola, Fonte: RaccontiMilu

    ... uno di noi. Mani dietro la schiena e petto in fuori, avanti. Faccio come dice e mi trovo esposta allo sguardo perverso di Giacomo. Sento le sue mani grandi e calde appoggiarsi sulle mie tette, mi strizzano i capezzoli, mi massaggiano. Mi sento sempre più in imbarazzo, quest’uomo mi ha vista crescere, mi ha vista praticamente bambina, e ora sono nuda accanto a lui in un luogo pubblico, a farmi toccare il seno. – Scavalla le gambe. – Pure? – Sì, pure. Apro le gambe e le sue mani abbandonano il mio seno, per appoggiarsi sul mio interno coscia, e subito dopo mi accarezzano il clitoride. Infila un dito dentro di me, senza difficoltà, perché come al solito sono fradicia. Lo estrae e me lo porge. – Il tuo aperitivo. Lo succhio avidamente, come se fosse miele. A questo punto ci mettiamo a consumare il nostro pranzo. Vista la posizione in cui ci troviamo, sono in pochi ad accorgersi della mia nudità, ma qualcuno ovviamente mi vede. Una ragazza che era lì col fidanzato sbarra gli occhi quando mi vede, ma si guarda bene dal farmi notare al suo ragazzo. Diversamente da un gruppo di amici che passa poco dopo, in cui &egrave solo uno a vedermi uscendo dal locale, ma una volta uscito, richiama su di me l’attenzione di tutti gli altri membri del gruppo. Per uscire, Marco mi permettere di rimettere la camicia, lasciandola però sbottonata. Il tragitto che ci porta fino alla macchina sembra durare dieci chilometri, anche se in realtà sono solo pochi metri. Sembra che non mi abbia vista ...
    ... nessuno. Giacomo sale in macchina con noi, sedendosi dietro. Andiamo direttamente a casa. Anche se &egrave sabato c’&egrave una partita alle tre del pomeriggio, e vogliono vederla insieme. Appena entriamo in casa non mi faccio nemmeno dare l’ordine di togliere la camicia, me la tolgo direttamente di mia iniziativa. Marco se ne accorge, e mi fa un occhiolino di approvazione. – Brava troia. Me lo sussurra. Per me &egrave meglio di un ti amo. Mentre loro prendono posto sul divano, io vado in cucina a prendergli due bottiglie di birra. Gliele stappo e gliele porto in soggiorno. – Succhiaglielo Chiara, succhiaglielo come se fossi io. E guardalo negli occhi. Mani dietro la schiena. – Va bene. Opporre l’esistenza &egrave inutile, tanto vince lui. E poi, sono talmente eccitata, che quasi lo volevo. Il fastidio, il quasi odio che provo per Giacomo, rende la situazione quasi più eccitante. Giacomo &egrave molto grosso, &egrave alto circa un metro e novanta, abbastanza muscolo ma non perfettamente definito, essendoci un po’ di pancetta. Io ho un fisico molto bello, ma sono molto più bassa, sono circa un metro e sessanta, e mettermi in ginocchio davanti a lui, mi fa sentire ancora più in balia della situazione. Gli sfilo per prima cosa le scarpe e le calze. Subito dopo gli slaccio la cintura e i pantaloni. Afferro pantaloni e mutande insieme, li abbasso e li sfilo dai piedi. Metto le mani dietro la schiena, ed &egrave quel punto che mi accorgo di quanto sia grosso. Senza nemmeno essere in ...