ESPOSTA
Data: 19/06/2022,
Categorie:
Etero
Autore: Cosimo_Viola, Fonte: RaccontiMilu
... divano, quando mio fratello era distratto, mi fissava con una faccia da maniaco. Una volta mentre mio fratello si era assentato, aveva pure provato a baciarmi, ma sono stata abbastanza sveglia e mi sono spostata in tempo. Marco sapeva perfettamente il mio odio per questa persona, e sono certa che l’abbia chiamato per mettermi ancora più in difficoltà. – Ciao tesoro. Resto in silenzio, distolgo lo sguardo. – Chiara, non essere maleducata, saluta. – Ciao Giacomo. – è buona educazione guardare negli occhi le persone con cui si parla. Risalutalo. – Ciao Giacomo. Questa volta guardandolo negli occhi. Lui non è cambiato, mi guarda sempre con lo stesso sguardo da maiale. Praticamente è entrato con gli occhi dentro la mia camicetta. Entriamo nel fast food, Giacomo e Marco dietro di me. Sento dei commenti sul mio culo. Mi viene ordinato di andare a comprare il cibo: un hamburger a testa, patatine e tre bibite. Mi consegnano una banconota da cinquanta euro, in modo tale da dover ricevere parecchio resto. Mi viene anche dato l’ordine di far finta di dimenticare il resto sul banco, e di chiedere all’impiegato alla cassa, che ovviamente deve essere un maschio, di infilarmi il resto nel taschino della camicia, che si trova proprio sul seno sinistro. Questo perché quando glielo chiederò, io avrò già in mano il vassoio con le nostre pietanze, senza poter raccogliere il resto da sola. Quando succede, la situazione è quasi surreale. L’impiegato mi chiede se sono proprio ...
... sicura di volerlo. Dico di sì, e per quanto lui si sforzi di fare con delicatezza, non può fare a meno di toccarmi il seno. è in imbarazzo, ma non certo quanto me. Inoltre, il peso delle monete nel taschino fa scivolare ancora più giù il bordo sinistro della camicia, lasciandomi di fatto col seno scoperto. Sento le mie guance arrossire, vedo gli occhi dell’impiegato cadere inevitabilmente sul mio corpo. Vado a sedersi. Marco e Giacomo hanno preso posto all’ultimo tavolo, proprio di fronte all’uscita del fast food, su uno di quei tavoli inchiodati al pavimento. Non ci sono sedie, ma una panca con cuscini imbottiti. Io mi siedo nell’angolo accanto alla finestra, accanto a Giacomo, che mi blocca ogni possibile via di fuga. Do lo spalle a tutto il resto della sala da pranzo. – Dai Chiara, togliti quella camicia. – Non so perché, ma me l’aspettavo. – Ecco, quindi poche storie e dammela. Slaccio uno dopo l’altro i bottoni. Già senza toglierla, con tutti i bottoni slacciati, sono di fatto completamente nuda. Togliendola e dandola a Marco, però, perdo del tutto la possibilità di coprirmi qualora qualcuno dovesse notarmi. Inoltre, stando accanto alla finestra, se qualcuno dovesse guardare all’interno si accorgerebbe subito della situazione. Istintivamente, vedendo Giacomo girato verso di me e fissarmi, mi trovo a coprirmi il seno con le mani, e accavallare le gambe per nascondergli il mio sesso. – No no, Chiara, così non andiamo d’accordo. – Perché? – Perché Giacomo ora è ...