Elsa
Data: 19/06/2022,
Categorie:
Tradimenti
Autore: lecap, Fonte: Annunci69
... auto e appena lui mise in moto, lei disse:
“Ho mangiato troppo e il liquore mi ha dato la botta definitiva. Meglio se mi riporti indietro”
“Ti fa così paura scoprire chi sei?” le domandò sorridendo.
Colpita, accettò la sfida:
“Temo tu sia convinto di essere il successore di Freud. Avanti, cosa mi proponi?” Lo sfidò, pentendosi subito dopo aver parlato.
L’auto si mosse e si fermò dopo qualche isolato. Dopo esseri scesi, la prese a braccetto e dopo aver passeggiato in una via centrale, passati davanti alla vetrina di un negozio di abbigliamento, deciso le disse:
“Entriamo qui”
C’erano molti vestiti; non di gran marca ma senz’altro ben confezionati.
“Mi paiono capi un po’ troppo da giovani per me”
Lui non rispose e scelse alcuni vestiti adatti a uscire alla sera e quindi porgendoglieli la invitò:
“I camerini sono da quella parte”
Non poteva crederci. Lei dentro un camerino a spogliarsi e provare degli abiti scelti da un quasi sconosciuto. Allo specchio, una volta indossato il primo, trasalì. Era corto quasi fino a metà coscia con una scollatura profonda davanti e con la schiena completamente nuda. La voce di Mauro la raggiunse:
“Come và?”
“Messo il primo, ma è troppo procace per una come me”
Una commessa, avvicinatasi per cortesia, le chiese se poteva scostare la tenda e vistala, obiettò:
“Signora, le sta benissimo. Suo figlio l’ha consigliata bene”
Mauro divertito si avvicinò e presala per mano, la fece uscire dal camerino ...
... rivolgendosi alla commessa:
“E’ vero. Le sta proprio bene. Può tagliare le etichette, così lo può indossare subito?”
Quindi dopo aver porto la carta di credito alla commessa, si rivolse all’inebetita Elsa, divertito per le precedenti parole della commessa:
“Vieni mamma, andiamo a farci l’apericena”
Nuovamente per strada, Elsa si sentiva a disagio con quel vestito troppo corto per i suoi canoni. Tra l’altro, mentre lo provava e per la profonda scollatura, aveva tolto il reggiseno che adesso era nella borsa del negozio assieme all’abito con cui era uscita.
Stranamente e per fortuna, non incrociò sguardi di disapprovazione nelle persone che incrociavano, ma la tranquillità scomparve appena risaliti in auto.
L’abito già corto, una volta seduta, risalì ancor di più sulle sue cosce nonostante i suoi sforzi per allungarlo con le mani. Per fortuna Mauro non fece alcun commento al riguardo anche se aveva l’impressione che ogni tanto, con la coda dell’occhio, osservasse le sue gambe.
“Sono quasi le diciotto; è meglio che mi riporti a casa”
“Sono quasi le diciotto. E’ l’ora dell’apericena che avevamo concordato nel negozio”
“Non abbiamo concordato proprio nulla. Ne avevi accennato solo tu” protestò lei.
Lui non le rispose come spesso era solito fare e sorridendo amabile, proseguì a guidare fino alle prime colline fuori città. Si fermarono in un piazzale con molte altre auto in sosta e subito dopo, la condusse deciso in un elegante bar che offriva una bellissima ...