1. “tata” sofia: la mia nave scuola


    Data: 18/06/2022, Categorie: Prime Esperienze Autore: Shoganai65, Fonte: Annunci69

    ... delicatamente.
    
    “Ma cosa abbiamo qui sotto che spinge, un bestione? Forse vuole uscire e divertirsi anche lui, che dici?” mi chiese mentre io già ansimavo sotto i suoi tocchi delicati, incredulo che proprio lei me lo stesse tirando fuori per poi prenderselo in bocca.
    
    A quel punto mi lasciai andare sul mio letto mentre lei iniziava a spompinarmi in silenzio aiutandosi con le due mani. Con una teneva strette le palle alla base e con l’altra tirava su e giù l’asta che scompariva all’interno della sua bocca. Io la guardavo e non potevo ancora crederci. Avrei voluto succhiarle le tette, sentire l’odore della sua figa ma per il momento comandava lei e voleva proseguire nel darmi piacere.
    
    “E’ bello grosso e giovane come piacciono a me” disse passandosi la lingua sulle labbra. “Adesso tocca a te assaggiare la mia passera” così dicendo si sfilò rapidamente i leggins e restò con un tanga rosso che esaltava le chiappe senza coprire quasi nulla. Si posizionò con la figa a cavalcioni sul mio viso, si tolse anche la felpa e mi disse “Leccala e succhiala come fosse un gelato!”
    
    Non potevo sperare di meglio. Lo avevo visto fare centinaia di volte nei video porno che guardavo su internet con mio fratello maggiore e pensavo di sapere come fare. La leccavo e stimolavo con la punta della lingua, poi le davo delle leccate più profonde, cercavo di trovare il clitoride di cui conoscevo più o meno l’esistenza e la posizione, con le mani le tenevo stretto il culo, spingendole il monte di ...
    ... Venere verso la mia bocca. Sembrava le piacesse perché mugolava, gettava la testa all’indietro, con le mani cercava il mio cazzo e me lo stringeva vogliosa. Andai avanti per diversi minuti ad assaporare quello scrigno di umori profumati e deliziosi che reagiva ad ogni mia stoccata.
    
    “Adesso è ora che mi scopi” decise stendendosi col ventre per aria e le gambe larghe, invitandomi a prenderla. “Non avere paura, non sentirai dolore. Non avere fretta di venire, goditi il momento” mi disse con affetto prendendomi l’uccello ed accompagnandolo con la mano verso l’entrata della vagina. “Una volta centrato il buco, entra piano piano, lascia che si inumidisca un po’, sfregamelo all’entrata e poi spingi lentamente finchè lo senti dentro del tutto, comodo, ben accolto”.
    
    Io in realtà fremevo per sbatterla come un attore porno ma seguii i suoi consigli, prestando attenzione a quello che facevo ma cercando anche di pensare ad altro per non venire subito e fare la figura del pivello.
    
    Sofia era nuda sotto di me, con i fianche e i talloni mi dava il ritmo mentre io vedevo il mio cazzo sparire tra le sue gambe, nella sua figa depilata, per la prima volta nella mia vita. Avrei voluto baciarla ancora, succhiarle i capezzoli, ma tutta la mia attenzione, la concentrazione era rivolta al mio uccello, al desiderio di fare bella figura, di darle soddisfazione e di riuscire a sbatterla almeno un po’ come nei film.
    
    Una volta ambientato e preso confidenza con il tepore della vagina, con le sue ...