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Sveltreno - una sveltina in treno
Data: 17/06/2022, Categorie: Trans Autore: Federossetta, Fonte: Annunci69
... tutto il tempo! Come se non bastasse anche la sorpresa che avevo nel buchetto si era sfilata andando a finire in fondo ai pantaloni. Quando sistemai il tutto, ri-ecco il signore maturo che con uno sguardo indecifrabile si sedette al suo posto poco lontano dal mio. Ci guardavamo da un po', quando lui si alzò e scrisse velocemente il suo numero di telefono che lasciò per terra poco lontano da me. Mi stava corteggiando sul treno, non mi era mai successo ed io ero una fiamma viva di curiosità. Gli scrissi subito senza neanche pensarci. "Buongiorno, desiderava qualcosa?" Era una domanda innocente, d'altronde ero appena stata palpata da uno sconosciuto. "Perchè non mi hai seguito in bagno?" Mi guardò sopra gli occhiali che portava aspettando una risposta. Dalla tensione che c'era ricordo che mi stavo mangiando le unghie. "Non ne avevo particolarmente bisogno in realtà" "In realtà ti sei leggermente sbavato il trucco mentre dormivi, volevo aiutarti a metterlo a posto" Seguì una emoji con il bacio e un cuoricino che non lasciavano spazio ad equivoci. Ero combattuta, mi ero sistemata bene e sapevo il danno che fa una sveltina al trucco e all'outfit ma effettivamente il signore aveva ragione. "Come si chiama?" Gli chiesi. "Sergio. E te signorino?" "Glielo dico in bagno" Mi alzai e girandomi feci il percorso fino al bagno con un fuoco dentro che non sembrava spegnersi. Era il piacere dell'attesa mista al senso di intraprendenza e avventura. ...
... Bussai. Era libero eccezion fatta per l'odore nauseante di piscio e carta igienica odorosa sul pavimento. Uno sguardo al corridoio per notare che non c'era nessuno, neanche Sergio. Allora entrai, chiusi a chiave e urinai anche io. Nel frattempo tolsi il plug per spostarlo in tasca. Mi stavo lavando le mani quando bussarono alla porta. "Occupato" "Neanche per uno che vuole aiutarti ancora?" Capii che era il signore di prima, con uno scatto fulmineo aprii la porta e lui si fiondò dentro. Non servì dirci troppe parole. La sua bocca cercò subito la mia e le nostre lingue si incontrarono. La sua era ruvida e ogni tanto usciva per accarezzarmi il collo. Lo spazio angusto del bagno faceva sì che stessimo attaccati come uno fuso nell'altra. Tolsi la felpa e rimasi in intimo con suo enorme apprezzamento. Lui si slacciò la cintura che cadde a terra insieme ai pantaloni con il tipico rumore metallico, rimase in camicia e cravatta seduto sul cesso. Il suo cazzo era bello dritto all'insù dalle dimensioni medie. Mi inginocchiai incastrata tra lavandino e le sue gambe e presi tutto in bocca fino alla base dell'asta. Il naso arrivò a toccare i peli pubici brizzolati e inspirai a fondo l'odore pungente della latrina. Ciucciai a più non posso risucchiando e muovendo la lingua veloce attorno alla cappella. Sentivo le sue grosse mani tenermi la nuca, tant'è che ad un certo punto senza fiato forzai la sua presa per togliere la testa tra le sue gambe e prendere fiato con un profondo sospiro. ...