1. Godere nella vergogna xviii


    Data: 17/06/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: sesamoandmia, Fonte: Annunci69

    ... prostituta che mi aveva accompagnato in camera. Ed in camera nostra mi aveva chiesto di scoparla come una puttana confessandomi di provare anche piacere con la paura di perdere il controllo. Ma quel controllo l’avevo perso pure io se l’avevo lasciata salire in auto senza nessuna reticenza con Gaston.
    
    Ora avevo solo un pensiero, ritrovarla. Già e dopo? Cosa le avrei potuto dire ? che l’avevo offerta a Gaston perché la trasformasse a suo piacimento e ne facesse la sua schiava?
    
    Rientrai in hotel. Il portiere di notte stava parlottando con gli altri due suoi colleghi. Gli passai vicino, mi sorrise e mentre mi avviavo verso l’ascensore lo sentii dire “è il marito della puttana”. Mi sentii offeso, ma non avevo nessuna arma per poter contrastare quelle parole. Mi girai verso di loro mentre attendevo l’ascensore e li vidi guardare avidamente il telefonino che il portiere teneva tra le mani. Era chiaro che immagini stessero guardando.
    
    Salii in camera e senza remore iniziai a preparare il nostro bagaglio. A parte raccattai il necessario perché Mia potesse rivestirsi in modo adeguato per uscire dall’albergo ad ore per andarcene a cercare una nuova sistemazione
    
    Il telefono suonò solo verso metà mattinata, ma era solo un messaggio su whatsApp. All’indicazione di un indirizzo seguiva lo scritto “Chiedi della puttana di Gaston e intanto goditi la mia schiava dopo la sua prima marchetta”. A seguire una foto che fu un altro pugno nello stomaco. Sdraiata prona su un king-bed con ...
    ... ancora indosso le sole calze nere addormentata. Sdraiato vicino a lei un ragazzo di colore che le appoggiava una mano a piatto sul culo come se fosse di sua proprietà tenendo tra le mani un oggetto, una pietra color rubino: un dildo infilato nel culo di Mia. La mano nera contrastava con il candore della pelle di Mia e ne valorizzava le curve quasi ad enfatizzare una scritta cubitale all’altezza dei reni “salope et chienne”. Un altro ragazzo di colore nudo supino steso a novanta gradi tra i due corpi. Quello che tuttavia mi sconvolse fu vedere Mia appoggiare la faccia sul basso addome del ragazzo con le labbra che sfioravano il sesso mentre la mano del ragazzo era appoggiata sulla testa di Mia quasi la volesse tenere in quella posizione.
    
    L’immagine era di una volgarità estrema che non lasciava adito a differenti interpretazioni, l’avevano usata e si erano addormentati con lei.
    
    Sconvolto uscii dall’hotel e recuperai un taxi. Il sorriso del conducente, alla indicazione dell’indirizzo, non mi diceva nulla di buono, ma non ci feci caso, avevo solo fretta di vederla, capire cosa fosse successo anche se quell’ultima immagine era fin troppo eloquente, ma non mi importava, avrei accettato qualunque cosa. Volevo solo ritornarcene nel nostro albergo finire quei dieci giorni di vacanza conservando solo un ricordo di quella sporca notte.
    
    Girammo per le strade dietro a Pigalle. Arrivammo davanti ad un palazzo in stile liberty con un’entrata invero fatiscente inserita tra un sexy ...