2 botte a Capodanno di Giovanna Esse
Data: 16/06/2022,
Categorie:
Anale
Prime Esperienze
Autore: giessestory, Fonte: xHamster
... abbraccio mi venne sopra, col cazzo teso come un nerbo, se lo teneva con le dita e cercava, smaniosamente la mia vulva.
Aprii le cosce meccanicamente, senza pensarci su; fu più lui ad avere un attimo di ripensamento, di lucidità:
«Posso ficcare?» mi disse roco «Te lo metto dentro…?»
Riuscii a tornare padrona di me:
«Amore, io sono ancora vergine… decidi tu.»
«No, io non posso decidere per te… se te la senti… se mi ami abbastanza…» intanto il piccolo glande si era fatto già spazio tra le grandi labbra, assai umide.
«Io ti amo, ti amo tantissimo… ma ho paura…» Era vero, grazie a quel momento di esitazione tutte le paure, gli avvertimenti, i divieti imposti in famiglia ripresero possesso di me e mi aiutarono a rinunciare.
«Meglio di no,» mi sentii dire «magari in un altra occasione… ho paura di perdere la verginità… io, sai, io…»
Fu solo un attimo eppure ebbi la netta sensazione che qualcosa si fosse rotto tra di noi. Io stessa mi resi conto di aver dato un valore sentimentale troppo estremo a quel nostro rapporto infantile; lo vidi per quello che era: un ragazzino. “Perdere la verginità… con lui? Beh, che male c’era? E se poi ci restavo incinta… e se lui non si sapeva trattenere?”
Mentre mi arrovellavo tra le mie paure e la mia eccitazione lasciava il posto al calcolo, il mio ragazzo era diventato diverso, anche lui si era raffreddato.
«Ok, va bene, ma io adesso devo arrivare… girati!»
Ora era più freddo e determinato ma io non me la sentii di ...
... dargli una nuova delusione, con la morte nel cuore mi voltai, sperando non mi facesse troppo male.
Avevo capito benissimo cosa aveva in mente, voleva ficcarlo nel di dietro. Conoscevo bene quella pratica perché era molto diffusa tra le ragazze: per evitare di perdere la verginità ma per non scontentare il ragazzo, preferivano prenderlo in culo. Anzi, quelle che lo avevano già fatto dicevano che era un’esperienza molto piacevole, una volta superato il momento più doloroso, quello della penetrazione.
Adesso il mio amore era infoiato. La forza della virilità aveva preso il posto delle languide carezze, voleva entrarmi dentro, voleva fottere, e io lo sentivo. Più volte mi scosse le grandi natiche corpose, alla ricerca dell’angolatura giusta per infilarmi; io sotto di lui mi sentivo indifesa, ma ero disponibile… speravo solo facesse in fretta. Speravo anche di non avere problemi personali, la mattina non avevo fatto la cacca e non si sa mai cosa mi poteva succedere. Praticamente ero vergine anche di dietro, quindi…
Quando si sentì pronto, dopo avermi carezzata con voluttà, si abbassò e mi baciò l’ano, poi lo leccò, infine sentii che ci sputava dentro la sua saliva, per lubrificarlo alla meglio.
Immediatamente dopo mi fu tutto sopra; sentivo le sue dita inesperte che mi cercavano il buchetto per infilarci il coso. Poi riuscì, spinse, e mi sentii spaccare in due.
«Ahi, ma che cazzo…» strillai sorpresa. Non mi aveva fatto troppo male, ma era pur sempre un coso duro che ...