Intime rivelazioni
Data: 15/06/2022,
Categorie:
Etero
Autore: Blacknoble, Fonte: Annunci69
... segnale della donna. E che donne c'erano! Dalla nonna alla ragazzina, tutte li per ragioni diverse, ma ragioni tutte che finivano nello stesso posto: al letto.
Mentre con le mie amiche chiacchieravamo, entrò un uomo alto, nero, atletico. Ero un habitué del posto, ed ero certa di non averlo mai visto. Le mie amiche si resero conto del mio distacco e guardarono nella mia stessa direzione notando l'uomo. "Cazzo!" disse Rosa.
Mentre cercavamo una strategia per farlo venire da noi, una signora di una certa età e di un certo peso si fiondò su di lui abbracciandolo. I due si salutarono ma dall'espressione dell'uomo lui non la conosceva. Difatti, con la musica sottofondo gli arrivarono poco parole in cui la donna si presentava all'uomo riluttante. Fu allora che mi venne l'idea. Mi alzai senza dire niente e andai diritto verso di lui esclamando" Amore ti stavamo aspettando!".
Lui rimase sorpreso ma solo per una frazione di secondo e sorrise svelando una fila di denti bianchi che contrastavano sul suo viso scuro. Si girò verso di me e disse " Amore scusa il ritardo!".
La signora grande ci rimase male, si girò e se ne andò senza nemmeno salutare. Presi per mano l'uomo che era piu alto ora che mi ero avvicinata e lo portai al tavolo sotto lo sguardo allibito delle mie amiche. Si presentarono mentre sogghignavo. Due minuti dopo, Mamadou ed io stavamo parlando, e ci sorridevamo.
Il sorriso é importante, essenziale, viene dopo l'odore, il sentore, l'ascolto, non é solo di ...
... circostanza, spesso, é di presenza. Quando succede tra un uomo ed una donna, é premessa di piacere.
Fu un bel sorridersi a vicenda che durò per un paio di ore. Poi, l'aperitivo diventatava cena, e noi, io e Mamadou decidemmo di cenare da me. Dovevo tornare a casa per il gatto. Già, ho un gatto. A quarantatré anni, orfana e senza fratelli ne sorelle, un gatto, un cane, o anche un uomo sono essenziali. Non si tratta di fare i duri ne i puri, si tratta di vivere, ed in essa, c'è anche goduria.
Mamadou mi segui con la macchina e parcheggio per strada mentre entrava in garage. Non c'era posto per due. Poi mi raggiunse mentre il cancello si chiudeva ed entrammo assieme nel palazzo. Non parlavamo, eravamo mano nella mano. C'era promessa di felicità, voglia di piaceri, sentore di goduria. Sembrava ci conoscessimo da sempre, e non era una sensazione comune. Aveva un odore selvaggio, di terra cielo e mare, sapeva di quercia ma anche di velluto, esprimeva potenza e dava sicurezza. Dal canto mio, non valevo di meno. Conosce la preda, é mia. Gli uomini credono di essere gli unici cacciatori, non hanno percezione della realtà perché chiusi in stereotipi, sono focalizzati su successo e fallimento, e perdono la dimensione della realtà. A scegliere, sempre, é la donna. Poi, ci sono donne come me, che scelgono senza accontentarsi. Di Mamadou, non ci si racconta, nemmeno di me lo si fa.
Entrammo nel mio piccolo appartamento ridendo. Mamadou si tolse la giacca e chiese il permesso di ...