Asia giochi viziosi
Data: 15/06/2022,
Categorie:
Tabù
Trans
Gay / Bisex
Autore: asiatrav82, Fonte: xHamster
... quello che avevamo fatto.
Il giorno seguente, come promesso, dopo il lavoro andai da lui. Eravamo soli e mi portò nella camera da letto, ci sdraiammo sul letto e facemmo un bel sessantanove, poi staccò la bocca dal mio pisello, mi fece girare e cominciò a baciarmi e leccarmi tra le chiappa. Sentii una sensazione inscrivibile, non riuscii a resistere e mi sottrassi. Lui si scusò e mi chiese di farlo io a lui. Il suo odore era forte e inebriante, la peluria era abbondante. Cominciai a insalivare e girare la lingua intorno al suo buco che, inizialmente serrato, cominciò a dilatarsi. Cercai di produrre tanta saliva e ci giocai anche con un dito, lui mugolava per il piacere, disse di stare al settimo cielo, per me era bellissimo mi sentivo potente, il mio pisello era duro come la pietra. Lo vidi inarcare la schiena e dirmi quasi con un sussurro di metterglielo. Allora gli appoggiai il pisello contro il buco del culo, cercavo di entrare ma non era facile. Allora mi passò un tubetto e mi disse di usarlo, vaselina per lubrificare. La spalmai intorno al buco e sul mio cazzo, piano piano trovai la strada e fui dentro. Non lo scopai brutalmente ma con ...
... un ritmo dolce, con passione. La scopata durò un bel po’, mi stavo abituando a dargli quei colpetti dentro fin a quando il mio respiro accelerò, stavo sversando il mio seme dolce dentro di lui. Crollai sulla sua schiena. Gli lasciai il pisello dentro fino a quando si ammosciò e uscì da solo.
Andai da lui tutte le sere dopo il lavoro e lo scopai in tutte le posizioni immaginabili. In un momento di relax, tra le poche parole che ci scambiavamo dopo aver scopato, mi disse che non gli piacevano gli addii.
Non chiesi mai se c’era un acquirente per la casa e una sera arrivato lì davanti la trovai chiusa, se ne era andato.
Quella sera stessa andai a comprare qualcosa da un venditore di vestiti che si diceva in giro fosse gay. Mi attardai a provarmi tanti pantaloni. All’orario di chiusura il negoziante, che durante le mie prove aveva ben valutato il mio pacco e intervenendo a sistemare bene i antaloni, approfittato per fare qualche toccatina, mi disse
- Mi dispiace ma è ora di chiudere.
E io aprendo la tenda del camerino di prova, gli risposi.
- Chiudi, chiudi pure.
Avevo i pantaloni abbassati e il mio cazzo grosso e duro in mostra.