1. Io, mia moglie e i Trans


    Data: 09/06/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Trans Autore: antonio-fusco, Fonte: xHamster

    ... Letizia leccò come meglio poteva le calze della padrona mentre quella si godeva lo spettacolo beatamente adagiata sul divano. Chiara ridacchiava ogni volta che la lingua della serva le solleticava gli spazi fra le dita; la colpa era del tessuto ruvido dei calzini che quando si strofinava sulle piante le dava un poco di prurito. Allora la giovane muoveva i piedini, li sfilava e li riavvicinava alle labbra di Letizia, le graffiava la faccia con le unghie degli alluci, le premeva le punte negli occhi e sul naso.
    
    Dopo qualche minuto si fece levare i calzini.
    
    -“Poggiali pure sulle scarpe”-
    
    Letizia obbedì.
    
    -“Ora ricomincia da capo. Mi raccomando, bene fra le dita. Succhia fino all’ultima goccia di sudore. Voglio che tu me li lecchi così bene da non avere più bisogno di lavarli, d’accordo?”- In quel momento s’udì un rumore proveniente dal bagno. Elisabetta aveva quasi terminato di prepararsi e stava uscendo.
    
    -“La prego…sua madre sta per arrivare qui e se ci vedesse…”- balbettò Letizia –“Potrebbe…”- -“Mia madre è affar mio, lecchina. I miei piedi e la loro igiene il tuo. Bada ai fatti tuoi e non seccarmi”-
    
    -“Ma..”-
    
    Chiara sollevò un piede e lo puntò contro il viso implorante di Letizia.
    
    -“Lecca, troia!”-
    
    -“Si, subito”- rispose mestamente Letizia.
    
    La ragazzina aveva sempre avuto un rispetto al limite dell’adorazione per la madre di Chiara. Elisabetta era la madre premurosa e buona che non aveva mai conosciuta, provenendo da una famiglia di disadattati. ...
    ... Teneva molto all’opinione della donna e le poche volte che l’aveva vista a scuola s’era sempre prodigata in inchini e complimenti, cose a cui Elisabetta aveva replicato con sorrisi cordiali ed affettuose carezze sul capo.
    
    Ma in quella occasione non poté fare altro che obbedire alla padroncina. Si chinò un po’ di più e tirò fuori la lingua come aveva fatto altre centinaia di volte prima d’allora. Leccò ogni millimetro della vellutata pelle dei piedi di Chiara, che dal canto suo la lasciava fare con assoluta noncuranza.
    
    Elisabetta terminò di truccarsi ed uscì dal bagno in quel momento. Si andò a mettere le scarpe e poi si avviò verso la porta. Per farlo dovette passare dal salotto. Giunse sulla soglia e ciò che vide la stupì non poco. Sua figlia era adagiata sul divano e teneva le gambe stese sui cuscini ad un angolo del morbido sedile. Inginocchiata davanti a lei una ragazzina della stessa età le stava leccando con ardore i piedi. Chiara la guardava tranquillamente, ogni poco muoveva i piedini, forse per farsi leccare più a fondo le estremità o forse solo per infastidirla maggiormente.
    
    Fatto sta che Elisabetta sulle prime rimase un po’ sbalordita. Ma la sorpresa fu di breve durata.
    
    -“Che succede, Chiara?”- chiese.
    
    La figlia s’accorse della madre e la salutò; Letizia divenne di colpo rossa in viso e s’irrigidì come un bastone di legno. Chiara la colpì in faccia con un calcetto.
    
    -“Continua, tu”- ordinò con un tono che non ammetteva repliche. Letizia riprese, si ...
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