Io, mia moglie e i Trans
Data: 09/06/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Sesso di Gruppo
Trans
Autore: antonio-fusco, Fonte: xHamster
... posando i piedi sulle mani della serva e si infilò nuovamente le scarpe. Prese la ragazza per i lunghi capelli mori e la strattonò violentemente perché essa la guardasse negli occhi. La segretaria aveva ancora le calze della datrice di lavoro in bocca.
In quel momento Chiara udì un rumore per le scale, s’accorse che era tornato suo padre e s’allontanò dalla porta. La segretaria uscì dalla stanza pochi minuti dopo, era scarmigliata e rossa in viso. Apparentemente se ne stava tornando a casa come tutti i giorni, ma Chiara la spiò sulla porta d’ingresso mentre si infilava il cappotto.
-“Arrivederci”- disse alla dipendente della madre.
La giovane non osò replicare al suo saluto, non dischiuse neppure le labbra.
Aveva ancora le preziose calze di Elisabetta custodite della sua tiepida e sicura bocca.
Continuò a tornare per qualche tempo, un paio di settimane o tre, infine Elisabetta la licenziò in tronco per chissà quale altra disobbedienza.
Dopo quella esperienza Chiara capì non solo di essere la figlia di una affascinante amazzone, ma di possedere essa stessa il carattere di una dominatrice. Perciò, quando Letizia divenne schiava a tutti gli effetti di Chiara, la giovane padroncina si premurò ben presto di portarla a casa propria. Voleva farla conoscere a sua madre, mostrarle che anche lei era benissimo in grado di dominare qualcun altro. Voleva condividere il gusto della supremazia su di un essere umano con uno spirito affine. Era sicura che Elisabetta avrebbe ...
... approvato il talento della figlia, che l’avrebbe incitata e soprattutto che avrebbe usufruito ella stessa della faccia e della lingua di Letizia. Ma le cose non andarono esattamente così.
Fu durante un giorno autunnale uggioso e grigio che la padroncina Chiara condusse Letizia per la prima volta a casa propria. C’era anche Elisabetta. La donna si stava preparando ad uscire perché doveva presenziare ad un importante riunione di lavoro. Era in bagno a rifarsi il trucco quando le due ragazzine entrarono in casa.
Chiara portò Letizia in salotto e si sdraiò comodamente sul divano, stendendo le gambe snelle ed allenate sui morbidi cuscini di seta. Aveva ancora le scarpe. Indicò con l’indice un punto sul tappeto.
-“A terra”- disse rivolta alla schiava.
Letizia s’inginocchiò.
-“Toglimi le scarpe”-
-“Si, Chiara”- lo fece.
-“Ora rinfrescami un po’ i piedini. Sono stanchi e sudati”- disse, strofinando le piante sulla faccia della schiava. Era vero, i calzini di spugna bianca erano madidi di sudore. Letizia fece per toglierli ma Chiara la calciò lontana con i talloni, colpendola al mento e strappandole un gridolino roco di dolore e stupore.
-“Ti ho detto di togliere i calzini?”-
-“No, Chiara. Mi dispiace”-
-“Lecca, che aspetti?”- ordinò Chiara con voce alterata. Era magnifica e terribile al contempo nella sua comoda posizione di dominatrice. Altezzosa ed irraggiungibile come una piccola dea ma sensuale e maliziosa come una principessina viziata.
La povera ...