1. Io, mia moglie e i Trans


    Data: 09/06/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Trans Autore: antonio-fusco, Fonte: xHamster

    ... musica. Se vuole metto qualcos'altro.»
    
    «Lasci pure, mi piace. Come si intitola?» Le rispondo «Exchange».
    
    Mi racconta che va a prendere sua figlia, torna da una vacanza in Brasile. L'aereo ha fatto scalo in Francia e da lì è partito in ritardo a causa della scarsa visibilità e del ghiaccio accumulato sulle ali.
    
    «Sa, lì era estate. Povera bambina... ha trovato una differenza di almeno trenta gradi atterrando a Parigi!»
    
    Cerco di mostrare solidarietà esibendo la faccia più preoccupata che ho.
    
    Dopo qualche minuto cambia argomento e parla di taxi.
    
    «Ho letto un articolo, sa? Scrivevano di un'inchiesta partita qualche mese fa. Tassisti che effettuano servizi “speciali” e poco legali. Lei ne sa qualcosa?»
    
    Sì.
    
    «Come si conclude l'articolo, Signora?»
    
    «C'era scritto che la Procura ha concluso l'inchiesta. Non ci sono indagati e nessun reato è stato commesso. Lei cosa ne pensa?»
    
    Io penso a fare bene il mio lavoro in modo da poterlo lasciare al più presto, tutto qua.
    
    «Penso che bisogna avere fiducia nella giustizia.»
    
    «Ha ragione... e poi se sono tutti come lei non c'è di che preoccuparsi. Si vede che è un bravo ragazzo! Vero?»
    
    «Purtroppo non è così, Signora.»
    
    Mi guarda con aria tesa. «In che senso?»
    
    «Non sono più un ragazzo.» Sorrido.
    
    Lei ride.
    
    «Be'... però è bravo!»
    
    L'aeroporto diventa visibile quando mancano ormai poche centinaia di metri alla destinazione. Tutto ciò che riesco a distinguere in mezzo agli strati di nebbia sono le ...
    ... luci intermittenti della pista di atterraggio e un enorme manifesto che pubblicizza la nuova minicar firmata dallo stilista del momento.
    
    «Arrivederci Signora, mi saluti sua figlia.»
    
    Mentre percorro al contrario la strada che ho fatto prima, la foschia aumenta e la visibilità diminuisce. La strada è ricoperta di neve, mi sembra di guidare in mezzo alle nuvole. Decido che è arrivato il momento di completare la mia cena e mi fermo dopo qualche chilometro.
    
    La temperatura all'interno della stazione di servizio è decisamente alta ma non mi dà fastidio. Osservo i nomi dei panini e faccio un ripasso di letteratura greca. Alla fine scelgo Ulisse e lo indico alla ragazza che sta dietro il bancone.
    
    «Mi dia anche una birra, per favore.»
    
    «Non possiamo servire alcolici, ma può trovare ciò che desidera nel banco frigo che si trova qui accanto.»
    
    Vado a pagare.
    
    «Con un euro e cinquanta in più prende anche la macedonia di frutta, la vuole?»
    
    «No.»
    
    «Prende il caffè?»
    
    «No.»
    
    «Vuole un gratta e vinci?»
    
    Rimango zitto e guardo la cassiera. Non mi fa altre domande.
    
    Sono stanco di questo lavoro, non ricordo neanche quando l'ho cominciato. Il fatto che sia sempre di notte però mi aiuta a sopportarlo meglio, o almeno questo è ciò che credo.
    
    Da qualche mese non sto bene. Il dottore dice che i vuoti di memoria sono legati alla mia attività.
    
    “Non puoi andare avanti così, lavorare di notte ti sta stressando troppo. Passi le giornate a letto, con le serrande abbassate ...
«12...161718...111»