1. La donna in vetrina


    Data: 23/06/2018, Categorie: Etero Autore: lewarcher, Fonte: EroticiRacconti

    Torino emana un fascino scontroso, mi attira e mi allontana con la grazia di una donna che desidero scopare. Bighellono per via Garibaldi atteggiandomi come il Marlon Brando di Ultimo Tango a Parigi… come lui porto un soprabito cammello, come lui non ho nessuno accanto a me... È venerdì, manca poco all’ora di cena. Fa freddo, così mi stringo il collo dentro i lembi del cappotto mentre adocchio le passanti con smorfie da cretino… In realtà non ho un cazzo da fare e allora il trambusto che mi macina dentro trova il modo di salire a stritolarmi cuore e coronarie con la cruda spietatezza di un vecchio nemico. Per questo faccio gli occhi seducenti alle passanti, così mi viene da ridere e frego il mio stupido dolore…
    
    Mi punge la voglia di un vodka-martini… al Garibaldi c’è una bella vita, ma al Francia noto un cespo di fighe da leccarsi i baffi… colleghe che se la ridono meravigliosamente… una di loro (mora e boccoluta, con due splendidi riflessi di ossidiana dentro gli occhi) coprendosi le labbra con le dita mi indirizza una sbirciata niente male…
    
    Le vetrine scintillanti rallentano le gambe e irretiscono gli sguardi, che si attardano ammirati a curiosare tra i prodigi espositivi di una delle shopping streets più famose d’Italia… prodigi espositivi, appunto… e anch’io mi sto fermando, a quanto pare…
    
    Sotto l’insegna di un atelier di grido c’è una giovane coppia abbracciata. Mentre mi avvicino lei gli piazza un ceffone che neanche il divo Bud... Subito mi scappa da ...
    ... ridere, ma in breve spiando mi monta il sospetto che non sia soltanto per un’incazzatura che le guance le sono diventate belle rosse… che mistero ci sarà in questa vetrina? Eppure, contiene un semplice manichino… La coppia si allontana, io mi accosto al vetro e sgrano gli occhi… Una donna… una donna viva in carne e ossa, porca puttana!... e il mio cazzo nei boxer si sveglia pulsando…
    
    C’è musica da strada, questa sera. Un sassofonista lontano modula Careless Whisper nella baraonda del viavai. Una bolla spaziotemporale di silenzio compare ad avvolgere me e questa giovane modella… che rimane immobile professionalmente sulla sua seggiola vintage, il corpo fasciato da una semplice stola… Cristo, una vena dentro il mio cervello sta irrorando l’antro delle voglie più nascoste… Perlustro i dintorni con rapide occhiate, noto che la mora boccoluta e le sue amiche non ci sono più e decido di concedermi un istante di contemplazione impura della donna in vetrina.
    
    La mia sensualità viaggia su strade contorte. Per cominciare, mi godo i suoi piedi. Arcuati, sinuosi, flessi sulle punte adagiate sul cremisi della moquette, sono i piedi perfetti per sedurmi con le loro dita lunghe, elegantemente noccolute, gli alluci ovali, le unghie rifilate e corte… si genera nella mia testa il profumo della pelle in mezzo alle sue dita, fantastico su come la mia lingua andrebbe a perlustrare quelle pieghe, disegnare scie salate sulle piante, assaggiare quei talloni… e rido tutt’a un tratto, che idiota!, ...
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