1. Sin City - Un gorilla per amico


    Data: 04/06/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Ambiguo, Fonte: EroticiRacconti

    ... mi toccava, mi strappava la giacca e mordeva la fondina, me lo ciucciava, e mi spiegava che dovevo punirla, che io ero solo uno scagnozzo di Roach. Avrei preferito uccidere, spaccare ossa, mai mi sono sentito tanto bestia.
    
    L'ho stretta al collo con una sola mano. Bastava il pollice per spezzarlo, tanto ce l'ha sottile. Mi guardava con gli occhi persi, gli stessi dei suoi spettacoli e a me pareva d'essere invisibile, che guardava la parete dietro me. Ha piegato la testa quanto poteva e con la punta della lingua mi ha leccato il dorso della mano.
    
    L'ho liberata, ha sorriso da puttana e s'è messa in posizione da inculata. Io ci ho dato dentro con la nebbia al cervello. Mai stato così, non so, non mi stavo scaricando come con le altre, stavo sempre più male e non capivo un cazzo.
    
    Poi... poi mi sono terrorizzato di averle spaccato la schiena. Era uno straccio molle con i capelli bagnati; non parlava, non gemeva più, non respirava nemmeno. Ho accostato l'orecchio e me l'ha leccato senza forza: “Sei un gorilla, Meek, il mio dannato gorilla.”
    
    Non m'importava che lei non m'amava. Proprio nulla m'importava: non sarebbe stato normale, nessuna ama un gorilla. Ma io l'amavo ed ero la sua ombra: e ora potevo carezzarle i capelli.
    
    Quella sera c'era poca gente al Black Manhole, erano tutti uomini di Roach. Era una delle sue feste. Io stavo seduto al bancone di fronte allo specchio col ghiaccio che s'era sciolto nel whisky e le antenne tese. Sì, non lo sa nessuno ma io ho ...
    ... proprio le antenne: senza guardare potevo intuire la posizione di ognuno ed i loro movimenti. Se mi concentravo potevo anche distinguere le parole. Lo posso fare anche col locale pieno di gente.
    
    Sue era in camerino, lo sentivo, e tutti stavano mangiando e bevendo aspettando lei. Quando hanno abbassato le luci, tutti gli sguardi erano diretti al palcoscenico. È entrata vestita da cowgirl, reggiseno, pistole finte, coprigambali di cuoio e slip rossi; roteava il ventre piatto al ritmo del lazo sopra la testa. Il silenzio di tomba in sala era eccitazione. Mi sono voltato anch'io, non potevo non guardare quei capelli d'oro mossi dal vento artificiale. Non potevo proprio.
    
    Poi Roach, con la sigaretta tra le dita, le ha mandato su due uomini. Due stronzi che conosco bene. Prima hanno ballato con lei, da cani, poi hanno cominciato a grattarle la figa con due dita, palparle il seno, baciarle le labbra e fingere di scoparsela attraverso gli slip. Sue tentava di respingerli ma li spingeva via mettendo le mani sui loro pacchi. Presto li ha tirati fuori e cominciato a spompinarli mentre la spogliavano del tutto e se la volteggiavano in braccio. Poi la musica non serviva più e se la sono trombata a novanta, alternandosi con un cinque come i wrestler e chiavandola in ogni buco. Le risate e gli insulti in sala erano uno schifo.
    
    È comparso un materasso alto, verde da palestra, e Roach ha ordinato ad altri di salire, ma mai in troppi per non nascondere Sue; si godeva lo spettacolo assieme ...