1. Il pompino imperiale al teatro nacional


    Data: 29/01/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Shoganai65, Fonte: Annunci69

    ... clitoride: la leccavo con la punta della lingua e con due dita la stimolavo. Iniziò a contorcersi, le scosse che partivano dalla figa arrivavano al cervello attraversando tutto il corpo. Infilai nuovamente le dita nella vagina per stimolarle il punto G mentre proseguivo indefesso la mia opera sulla clito.
    
    Sentivo che stava per godere. Le misi una mano sulla bocca per evitare che gridasse e in quel preciso istante mi venne in gola, spruzzando gocce dolcissime che assaporai con avidità. Eravamo scossi. Era stata fantastica. Avesse potuto urlare avrebbe tirato giù il teatro. Ma il meglio per me doveva ancora arrivare.
    
    Guardai l’ora: lo spettacolo volgeva al termine però Eva non era ancora soddisfatta. Voleva tornarmi il favore, disse. Toccò a me sdraiarmi supino e a lei spogliarmi. Mi arrotolò i pantaloni di Armani alle caviglie, con le mani fece uscire il mio grosso cazzo dai boxer e cominciò a segarmi guardandomi negli occhi. “Che porca” pensai.
    
    “Ti hanno mai fatto un pompino a teatro?” mi chiese spudorata.
    
    “Mai prima d’ora” le risposi prendendole la testa e spingendola verso di lui.
    
    Lo prese in bocca dolcemente, mentre io mi lasciavo andare al piacere. Mi leccava le palle, le mordicchiava, poi andava lungo l’asta con le labbra, lo succhiava, leccava il glande e poi lo inghiottiva. Tutto molto lentamente.
    
    Io ero in viaggio con la mente e stavo godendo ad occhi chiusi quando improvvisamente sentimmo un rumore ed un brusio giungere ...
    ... dalla platea. Sembrava si fossero alzati tutti. Un po’ seccato stavo per ricompormi ma Eva mi bloccò.
    
    “Rilassati, devono eseguire ancora l’inno nazionale. Abbiamo tempo…” furono le ultime parole che sentii.
    
    Riprese il cazzo in bocca e contemporaneamente cominciò a stimolarmi la prostata inserendo due dita nell’ano e muovendo i polpastrelli in circolo. Aumentò il ritmo delle ciucciate. Con una mano si infilava il cazzo sempre più in profondità nella gola, con l’altra mi dava piacere attraverso il culo. Mi insalivava il glande, lo avvolgeva con le labbra carnose, lo stuzzicava con la punta della lingua, poi scendeva e risaliva lungo l'asta.
    
    In sottofondo la banda della Marina Militare stava eseguendo l’inno nazionale. Mi immaginavo tutte le autorità ed il pubblico in piedi nella platea sotto di noi, mentre quassù Eva mi spompinava come non ci fosse un domani e io stavo allegramente per esplodere.
    
    Sulle parole dell’inno che dicono “Alcanzamos por fin la victoria, En el campo feliz de la unión…” (Abbiamo finalmente ottenuto la vittoria, Nel campo felice dell'unione…) non mi trattenni più e cominciai a godere, stringendo i pugni e trattenendo un urlo disumano, mentre Eva non mollava la presa e inghiottiva tutta la sborra che sgorgava a fiotti dal mio uccello, senza perdersi nemmeno una goccia.
    
    Anche le note dell’inno cessarono e in platea ci fu un lungo applauso.
    
    Ci mettemmo a ridere: era la conclusione perfetta per quel “pompino imperiale”. 
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