Il pompino imperiale al teatro nacional
Data: 29/01/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Shoganai65, Fonte: Annunci69
... assieme”.
“Molto volentieri” dissi.
Tornammo verso i nostri posti a sedere e continuammo a parlare piacevolmente fino al momento dell’atterraggio. Eva, questo il suo nome, si dimostrò subito molto simpatica e aperta. Era nata in Olanda ma il padre era originario delle Antille, dell’isola di Aruba, da qui il bel colore olivastro della carnagione e i capelli neri. I tratti del viso erano il frutto di una miscela ben riuscita di radici creole ed europee. La bocca era carnosa e sensuale. Il collo lungo e sottile. Indossava un maglioncino azzurro attillato con le tette belle in vista. Mentre stazionavamo in piedi nel corridoio avevo già potuto apprezzare le lunghe gambe sinuose che terminavano in un culo alto e sodo, fasciato da un paio di jeans attillati che lo mettevano in risalto.
Questa donna mi faceva sangue. Se avessi dato retta al mio uccello avrei cercato di sbattermela anche lì sull’aereo, come già era capitato altre volte in passato, ma visto che ci saremmo sicuramente rivisti nel corso della Fiera decisi di aspettare il momento più adatto.
All’uscita dall’aeroporto Tocumen, ci venne subito incontro un omone con i baffi e la divisa da autista. Reggeva in mano una cartella intestata JW Marriott Hotel, con sopra scritto il mio cognome e quello di altri tre passeggeri, tra cui quello di Eva. Caricammo le valigie su un van Mercedes con cui, nel giro di venti minuti, raggiungemmo il nostro hotel, situato in magnifica posizione sulla Punta Pacifica, con di fronte ...
... le due isolette dell’Est e dell’Ovest.
Quando terminammo il check-in si erano fatte le 18.00 e da programma ci sarebbero tornati a prendere nella hall alle 19.00 per portarci ad assistere ad un dinner-show organizzato dall’Ente Fiera e dal Ministero del Turismo, cui avrebbero partecipato le più alte cariche dello Stato. Impossibile mancare. Dress code: abito elegante.
Un’ora di tempo per salire in camera, disfare la valigia, fare la barba, una doccia rigenerante e mettersi in tiro per la serata. Per queste occasioni porto sempre un paio di completi Armani a rappresentare il fashion style italiano. Optai per un gessato a righe sottilissime, camicia bianca e cravatta bordeaux. Alle 18.55 scesi nella hall bello come il sole (o almeno così mi sentivo).
Cinque minuti dopo, mentre attendevo con un’altra decina di invitati l’autista che ci doveva accompagnare, dall’ascensore uscì Eva. Era una bomba sexy. Truccata come una modella, rossetto sulle labbra carnose, capelli raccolti in una lunga coda, camicia/body nera in crepe leggero con scollo incrociato, pantaloni di pelle super attillati e scarpe col tacco 12. Divina!
Con grande invidia degli altri invitati si diresse sorridente verso di me scusandosi per il ritardo.
“Nessun ritardo” risposi. “E comunque sarei stato disposto ad aspettare delle ore per vederti così bella” aggiunsi sottovoce chinandomi verso il suo orecchio. Sorrise compiaciuta.
Sentivo che c’era del feeeling…
Il dinner-show si sarebbe tenuto al ...