La prf si fa suora
Data: 01/06/2022,
Categorie:
Incesti
Autore: Troy2a, Fonte: EroticiRacconti
... incontrando il suo volto e la sua bocca, che mi chiedeva di baciarla. La sua pelle, appena solcata da qualche ruga, era una sfida aperta all’età non più verdissima. Posai le mia labbra sulle sue: si schiusero all’unisono, a testimoniare che entrambi avevamo sofferto di quella lontananza, di quella inopportuna astinenza. Non ho mai capito il senso di quella privazione: perché preti e suore dovessero privarsi dei piaceri della carne, a chi potesse giovare. Ho sempre creduto che il modo giusto di testimoniare la fede fosse fare il bene e scopare non toglie nulla a questa possibilità.
“Non ho mai smesso di desiderarti! Non ho mai smesso di sognare il tuo cazzo!” la voce di mia madre contribuiva a rendere di marmo il mio sesso, mentre la sua mano lo raggiungeva, strizzandolo sopra la stoffa dei pantaloni. Potevo indovinare il suo desiderio dal respiro e dai gemiti che si lasciava sfuggire, mentre le mie mani saziavano un digiuno troppo lungo, esplorando il suo corpo. Il velo era volato via ed ora l’abito si lasciava arrotolare dalle mie mani, scoprendo , lentamente, un corpo che restava meraviglioso, degno più della Venere di Milo.
“Gira la chiave! Sarù più facile spiegare una porta chiusa, di un figlio che scopa la madre suora.” mi disse, nell’ultimo barlume di lucidità, che la lussuria le lasciava. Diedi una dioppia mandata e tornai da lei, che ora mi si offriva, nuda, in tutta la sua bellezza. Quanto mi era mancato il suo corpo morbido e caldo: provavo quasi un rinnovato ...
... senso di paura ad approcciarmi di nuovo. Ma le sue braccia tese nell’invito, larghe per accogliermi erano l’incoraggiamento migliore che potessi ricevere. Mi abbandonai al suo abbraccio e lei mi coccolò, aiutandomi a svestirmi ed accompagnandomi sul piccolo suo letto, mi fece sedere, tenendomi il capo dolcemente stretto tra le sue mani, poi si inginocchiò tra le mie gambe, avvicinando il capo l mio bacino. Aspettavo di sentire il calore della sua bocca sul mio cazzo ed, invece, lei si fermò a pochi centimetri, facendomi sentire il suo fiato tiepido, mentre la sua bocca si muoveva tutto intorno al mio inguine. Poi, le sue labbra si posarono sulla mia coscia, socchiuse, e presero a muoversi con misurata lentezza, percorrendo il mio basso ventre, ma senza mai sfiorare né il cazzo, né i testicoli. Eppure mi sentivo impazzire dal piacere: non le avrei mai chiesto di accelerare. Era una vera maestra e sapeva che l’orgasmo è un attimo, ma il piacere che lo precede può essere incredibilmente lungo.
“Ti amo, mamma!” sussurrai.
“Ssss, piccolo!” fu la sua laconica risposta, mentre la lingua, ora, toccava per la prima volta la mia pelle, sempre tenendosi lontana dal mio sesso. Indugiò ancora in quel lavoro per una manciata di minuti, poi si sollevò e sedette sopra di me, strusciando la sua fica sul mio cazzo, ansimando e inondando il mio ventre di umori copiosi. Quindi, lo prese con la sinistra, mentre con la destra si teneva ancorata a me, e lo accompagnò nel suo ventre: la mano ...