1. La prf si fa suora


    Data: 01/06/2022, Categorie: Incesti Autore: Troy2a, Fonte: EroticiRacconti

    Mio padre, l’onorevole ministro, era morto improvvisamente, stroncato da un infarto, mentre lavorava alla sua scrivania, a Roma.
    
    Mia madre, la professoressa Stefanelli, che, forse, i più grandi tra i lettori ricorderanno come una grandissima troia, traviata dallo zio monsignore, il fratello di mio padre e dedita, anche, a rapporti incestuosi con me, era caduta in un profondo stato di prostrazione, che mai mi sarei atteso.
    
    Dopo una settimana circa, dai funerali, ci comunicà di aver deciso di prendere i voti e ritirarsi in convento. Per me fui un vero colpo: amavo mia madre come figlio e anche come amante e non volevo rinunciare a lei. Provai a convincerla a desistere, ma fu tutto inutile.
    
    Lo zio, però, mi prese da parte:
    
    “Tua madre è una gran vacca e non riuscirà a fare a meno del cazzo, stai tranquillo. Se continui a forzarla, potresti ottenere l’effetto opposto.. Invece, stammi a sentire..”
    
    Mi raccontò di come avesse indirizzato mia madre verso un convento che gestiva un convitto per studentesse e, contemporaneamente, di aver persuaso il vescovo della inattualità di un convitto esclusivamente femminile. Risultato: appena si era sparsa la voce, molte famiglie bene avevano ritirato le loro figlie dal convitto, che ora ospitava 7 ragazzi e solo 3 ragazze. Come non bastasse, la superiora del convento, una donna pia, ma debole, stava manifestando non poche difficoltà ad accettare la novità.
    
    “Ho in mente di spingere il vescovo a far nominare tua madre superiora ...
    ... di quel convento, non appena la vecchia si sarà arresa!” mi disse, con un sorriso diabolico stampato in faccia “Sono ceto che trasformerà quel luogo in un postribolo in un paio di mesi, se non prima. Vedi” continuò “tua madre ha sempre avuto una grande spiritualità. La sua non è una falsa vocazione… diciamo che ha due vocazioni, entrambe molto forti e le conosci entrambe, inutile sottolinearle ancora, ma, mi ripeto, tua madre non farà mai a meno del cazzo!”
    
    Non potevo non fidarmi delle sue parole: aveva dimostrato di conoscere mia madre molto nel profondo, riuscendo a portarla alla perdizione.
    
    Andavo a trovare mia madre in convento ogni fine settimana: notavo con piacere che qualcosa, nel tempo, cambiava. La prima volta si era sottratta al contatto con me, pregandomi di avere rispetto per il suo abito; la seconda già si fece abbracciare, pur rimproverandomi, quando la mia mano scivolò sul suo culo. La terza, già, le sfiorai le labbra con la bocca e lei fu tentata di dischiuderle, anche se si tirò indietro sul più bello.
    
    Dopo un mese, ebbi modo, per prima cosa, di notare il forte imbarazzo della superiora ad accogliermi e a salutarmi. Trovai, invece, mia madre raggiante come non la vedevo da tempo.
    
    “Sono serena!” mi disse e la mia mano scivolava incontrastata sulla sua gamba, mentre la sua si infiltrava tra i miei capelli, come era solita fare un tempo, prima dei nostri amplessi. Mi chiedevo a cosa fosse dovuto quell’improvviso stato di benessere. La risposta arrivò ...
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