Cronache dalla città di Nefalia
Data: 31/05/2022,
Categorie:
Anale
Hardcore,
Sesso di Gruppo
Autore: Andy88xy, Fonte: xHamster
... attorno, che non mi fanno né caldo, né freddo… con Emilie è diverso. L’intimità del momento mi distrugge. Sto male e grido, ti grido basta, ti urlo smettila, fermati… ti grido che t’odio quando pensi a lei, quando la tocchi, l’abbracci, la possiedi così. Non c’è risposta. Non me l’aspetto… non puoi sentirmi.
Non mi hai mai parlato di lei… ma so che quello che ho visto è vero, dev’essere vero. Ricordo quando quei giochi riempivano la mia, di fantasia, le mie di giornate, dipingendo d’una tinta proibita, incomprensibile le mie ore. E’ come se lì con te, bambino, nella mia visione ci fossi anch’io, con quella gonna orrenda, anche la mia a fiori, quegli occhi strabici, dietro gli occhiali tondi, infantili, di plastica rossa. Sono anch’io lì, con quel mio modo assurdo, scomposto di camminare… come una paperetta che ancheggia dondolando su gambe tozze, rigide.
Ci sono anch’io lì, con la mia barbie con la b minuscola, quella delle bancarelle da festa del paese, nella confezione piatta di cartone grigio,con la plastica dura e anatomica
ad avvolgerla. Sei lì sul letto che non mi guardi mentre faccio sgobbare la barbie, sguattera senza nome, con il suo vestito sporco, lacero, nella cucina di plastica giallo fluorescente. Sei lì sul letto a sfregarti Emilie contro i pantaloni, troppo occupato a leggere ogni tua sensazione per vedermi. Ci sono anch’io, però, lì, con la servetta senza nome, barbie delle bancarelle… mentre, facendolo balzellare a saltelli brevi, nella mia ...
... mano destra che sale e scende, scartando a sinistra, porto in scena un omaccione muscoloso, con un paio di slip neri soltanto indosso. Ecco Big Jim, quello vero, dritto dallo scaffale del negozio… ecco Big Jim, rubato solo per questi piccoli fuori programma dal cesto di giochi di mio fratello più piccolo. Ti sfreghi il bozzo ancora più forte, Emilie ridotta quasi a pialla per quel puntello di frassino che non vuol saperne di piegarsi. Sfreghi con più vigore, per vedere come ci si sente, che effetto fa, mentre Big Jim, ubriaco, di ritorno dal bar, ha da ridire con la barbie sguattera per la cena preparata. E’ un pugno, uno solo, violento, al centro del viso. E’ un pugno solo, alla maniera di papà con mamma. Barbie, col naso pendulo, sanguinante, si piega in terra, si inginocchia: “No, no ti prego, anche stasera no… perdonami”… è solo un sussurro disperato, che sa di moccio e sangue, del salato delle lacrime calde, mentre finiscono in bocca sporche, quando si piange disperati, col naso rotto, coscienti che, tanto, non servirà a nulla. Big Jim la spinge contro il tavolo, la sbatte con tutto il tronco sui piatti, sulla minestra, come se il suo vestitino non fosse già abbastanza sporco. Big Jim le tira su il vestito, le mette la gonna sulla testa e le tira giù le mutande, come se il vestitino non fosse già abbastanza strappato. Proprio come papà. La prende rude, violento. Non le interessa che urli, strepiti, che lo implori… anzi. E’ proprio come il mio papà Big Jim, che sbatte ...