Cronache dalla città di Nefalia
Data: 31/05/2022,
Categorie:
Anale
Hardcore,
Sesso di Gruppo
Autore: Andy88xy, Fonte: xHamster
... luce su tutto il corpo di Carla. Questa messa in scena, lo eccita da morire, poi lui spegne la torcia e con il pene ormai eretto la penetra. Ebbene si!! La penetra, così, a secco, senza null’altro prima. Lei, lo ha confessato a me, dopo massimo un minuto, finge l’orgasmo e lui viene subito appresso, felice e contento.
Non voglio dire che questa manovra, se realizzata una volta, magari due, possa essere anche eccitante, ma se la cosa viene reiterata tutte le sere per venticinque anni, mi pare di poter asserire che mia cognata sia ormai giunta sicuramente alla paranoia più completa e pure sull’orlo di un imminente suicidio.
Gli argomenti che ci fecero discutere a lungo sulla possibilità di accettare o meno questa generosa offerta erano quelli che ho appena elencato.
Il giorno della partenza, alle sei del mattino, caricammo la nostra monovolume, riempiendo il grande bagagliaio con tutto l’occorrente e poi finalmente partimmo. Ci incontrammo tutti in un autogrill in autostrada per la sacrosanta colazione e già i primi approcci non furono tra i migliori. Mio cognato, che ogni volta che mi vedeva si adoperava in complimenti solitamente osceni, anche questa volta non volle mancare all’appuntamento con la volgarità e……
“Ciao Debby, più diventi vecchia e più sei una bella figa!!”
“Ciao Nic, tu invece non cambi mai eh?”
Mi abbracciò “affettuosamente” e stringendomi la mano non trascurò di tenerla fra me e lui in modo da toccarmi le tette con il dorso. Naturalmente ...
... quando io mi voltai per andarmene mi arrivò la consueta pacca sul culo. Luca si lamentò con lui………..
“Nic, tieni un po’ le mani apposto dai!!!”
“Eh si, ci andrebbe un maschio come me, per la tua Debora!!”
Luca non volle rispondere e la cosa finì senza conseguenze. Mentre eravamo sul piazzale contai quanti eravamo, sei noi, più cinque i cognati, compresi i loro tre figli e due i miei suoceri. Tredici in tutto, con tre macchine, così spedii i miei gemelli nella macchina dei genitori di Luca liberando un po’ di spazio nella nostra. Il viaggio fu trafficato e lungo, giungemmo a destinazione in tarda serata, dove ci accolsero gli steward dell’hotel, con la livrea rossa e i bottoni dorati, aiutandoci a scaricare i bagagli, incaricandosi di farceli trovare fuori dalle nostre rispettive camere. Sbrigate le pratiche alla reception, un “lift” ci guidò agli ascensori e ci condusse di fronte alle camere a noi assegnate.
Erano belle camere, molto spaziose e tutte e quattro comunicanti fra di loro. Il bagno anch’esso spazioso e ricco di optional, tipo vasca idromassaggio e docce multiple, tecnologizzate. Le porte di comunicazioni erano doppie e quindi, non si poteva entrare nella camera adiacente senza prima essersi fatti aprire. Un lungo terrazzo vista mare all’esterno, diviso da pareti in vetro smerigliato, montato su telai in ferro, completava la dotazione degli alloggi a noi riservati. La nostra camera, con un letto matrimoniale e due singoli, era posta fra quella dei miei ...