1. Corna segrete.


    Data: 30/05/2022, Categorie: Cuckold Tradimenti Autore: Baxi, Fonte: RaccontiMilu

    Mi chiamo Lucrezia, ho trentasei anni, sono di media statura, capelli biondi, occhi chiari tendenti all’azzurro, un seno che è una terza abbondante, ventre piatto, cosce affusolate culminanti in un bel culetto a mandolino. Sono sposata da dieci anni con Marco, un bel ragazzo che ha un anno più di me, un bel fisico mantenuto in perfetta forma, praticando molti sport. Siamo una coppia come tante che vive e lavora in una grande città. La nostra è un’esistenza alquanto piatta e ripetitiva: Sveglia al mattino, doccia e via al lavoro, per ritrovarsi la sera di nuovo insieme, cena, un po’ di tv, e poi a letto. In questi ultimi anni, anche il sesso è diventato alquanto ripetitivo. Il sabato mattina, prima che Marco esca per andare in bici con i suoi amici, mi sveglia, si insinua fra le mie cosce e mi penetra; mi scopa un po’, poi, quando lo sento muoversi più velocemente, mi scarica dentro il suo piacere. A volte, riesco ad avere un orgasmo, ma, molte altre, mi arrabbio con lui, perché mi sento solo usata. «Cazzo! Quante volte devo dirti che così non va! Non puoi fare il tuo porco comodo, senza aspettare che anch’io raggiunga almeno un orgasmo.» Lui però non mi ascolta, anzi sorride e mi dice che, in fondo, mi fa un piacere se non sono costretta ad impegnarmi molto per farlo godere, in quanto a lui va bene così. Mi sento frustrata e, ultimamente, ogni volta che questo succede, la cosa mi infastidisce ancor di più, soprattutto perché il giorno dopo, la domenica, sono io che prendo ...
    ... l’iniziativa, perché, avendo tempo, vorrei godermi una scopata fatta bene, ma lui trova sempre un pretesto per non accontentarmi: una volta è dovuto al fatto che siamo tornati tardi, altre volte perché lo abbiamo fatto il giorno prima e, quindi, lui non ne ha voglia. Tutto ciò aumenta la mia depressione, la mia profonda insoddisfazione che, naturalmente, si scontra con il fatto che, al di là di questo, lui è un marito veramente bravo, simpatico, allegro, ottimo lavoratore. Però, dentro di me, mi sento costantemente e profondamente insoddisfatta. Poi una mattina, casualmente, si verifica un piccolo fatto che, in qualche modo, ha cambiato la mia vita. Uscita dalla metro, mi sono infilata nel bar che c’è davanti al mio ufficio e, dopo aver ordinato un cappuccino con brioche ai frutti di bosco, mi son voltata per sedermi ad un tavolo. Nel movimento fatto, ho rovesciato interamente il mio cappuccino addosso alla persona che era in fila dietro di me e che aveva in mano la sua consumazione, facendo cadere tutto in terra. Mortificata, mi son trovata davanti un uomo più alto di me, dall’età apparente sulla cinquantina, di bell’aspetto, capelli bianchi, occhi scuri che, nonostante l’incidente, è rimasto calmo e, a sua volta, avendo notato la mia profonda agitazione, ha cercato di calmarmi e rassicurarmi subito. «Oddio, mi scusi! Accidenti a me, ho fatto un disastro! Sono profondamente mortificata! La prego, accetti le mie scuse e le assicuro che le risarcirò il danno provocato, pagando la ...
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