1. La moglie doppiamente cornuta


    Data: 27/05/2022, Categorie: Tradimenti Autore: zortonaldo, Fonte: Annunci69

    ... qua!»
    
    «Sei una habitué?» chiese Luigi.
    
    «Geloso?»
    
    «No. Non ancora.»
    
    «Non ancora?»
    
    «Beh, magari più avanti, se la cosa tra noi diventasse seria...»
    
    Claudia lo fissò per qualche istante e poi sorrise. «Vedremo. Intanto viviamoci il momento.»
    
    Fece scorrere lo sguardo per tutto il locale e poi disse. «Allora. Ci sono due accessi all’appartamento. Uno è quella porta vicino ai bagni. L’altro è sul retro di questo palazzo. Io prenderò la porta accanto ai bagni e vengo ad aprirti sul retro. Tutto chiaro?»
    
    «Ok. E per pagare?»
    
    «Sistemiamo stasera o domani. Per ora, pensiamo a godercela.»
    
    «Che donna, che sei!»
    
    «Sono una manager.»
    
    «Eh, già!»
    
    * * * * *
    
    «Ha insistito per andare al sushi.» disse Elena. Stava passeggiando nel parchetto che si trovava a poche decine di metri dall’azienda in cui lavorava.
    
    Fabrizio all’altro capo del telefono esclamò «Sushi? Ma se gli fa schifo!»
    
    «Proprio schifo no, però il pesce lo preferisce cotto e non crudo. Si sentiva in colpa, penso.»
    
    «Quando ci vediamo?»
    
    «Non lo so. Spero che parta per un viaggio di lavoro. Forse già la prossima settimana.»
    
    «Non ce la fai, prima? Prendiamo una stanza da qualche parte.»
    
    «Dovrei chiedere ancora permesso..!»
    
    «Ho voglia di te.»
    
    «Anch’io, lo sai. Va bene, vedrò cosa posso fare.»
    
    «Sì, tesoro. Ti prego.»
    
    «Devo andare, sta arrivando un collega e poi è quasi ora di rientrare.»
    
    «Baci.»
    
    «Baci.»
    
    «Chi era?» chiese il collega.
    
    «Il mio ...
    ... amante.»
    
    «Quale, dei tanti?» rise il giovane uomo.
    
    «Quello ufficiale.»
    
    «Ah, Fabrizio.»
    
    «Che memoria!» Elena rise e gli prese la mano.
    
    «Oggi ho il Suv.» disse Ernesto.
    
    «Ah-ha!»
    
    «Lo prendo come un sì.»
    
    «Dai, che facciamo tardi e devo anche timbrare!»
    
    I due si incamminarono a passo spedito verso l’edificio.
    
    * * * * *
    
    Il portoncino di ferro si aprì con un leggero cigolio e Luigi si accostò.
    
    «Vieni.» disse Claudia da dentro e salì le scale fino al pianerottolo.
    
    Aveva lasciata la porta accostata.
    
    Entrarono.
    
    «Di qua.» disse lei facendo strada lungo un corridoio in penombra.
    
    La stanza era piccola e conteneva un letto a una piazza e mezza.
    
    «Spogliamoci! Presto!»
    
    Luigi eseguì. Lei fu più rapida e si distese con indosso soltanto le autoreggenti.
    
    «Cazzo, se sei bella! E te la sei rasata...» mormorò lui, sfilandosi i boxer.
    
    «Ti piace?»
    
    «Tanto.»
    
    Si mise sopra di lei e la baciò in profondità.
    
    «Adesso leccami, come hai fatto ieri!» gli sussurrò lei all’orecchio.
    
    Lui si spostò e infilò la testa tra le sue cosce.
    
    Ne baciò le grandi labbra e poi si dedicò al clitoride stuzzicandolo con la punta della lingua. L’azione sortì l’effetto voluto perché lei inarcò la schiena.
    
    «La lingua, infilaci la lingua, bevimi, porco!»
    
    Luigi ubbidì e poi, memore, della sera precedente, infilò tre dita nella fica della sua capa.
    
    Claudia emise dei versi rauchi. A quella reazione, lui non riuscì a resistere e, spostatosi, la penetrò fino ai ...