La nostra nuova sorpresa
Data: 26/05/2022,
Categorie:
Etero
Autore: andreh, Fonte: Annunci69
... una mano?” “Si, tienimi la maglietta!”. Mi avvicinai, la maglietta era già sopra i seni, gliela presi lateralmente sfiorandole il laccetto del reggiseno. Gliela spinsi giù continuandole a sfiorare i fianchi. La sua pelle era morbida e profumata come l’ho sempre notata.
Infine ci riuscì, si sistemò, mise la maglietta sotto i jeans una mano ai capelli che tornarono a posto come prima, prese la borsa e uscimmo. Una volta arrivati in spiaggia ci rendemmo conto di quanti fossimo, almeno una trentina.
La giornata passò pacificamente, tra teli, qualche canzone con la chitarra, le birre che qualcuno aveva provveduto a portare dentro le borse frigo, e i panini. Rosa fu prevalentemente con il suo gruppo solito, io più con i miei amici più stretti, insomma ci godemmo il nostro tempo con gli altri.
Ogni tanto quando lei era girata mi soffermavo sul suo fisico spettacolare. Il suo culo era perfetto ed era accentuato dai jeans a vita alta, la maglietta che sventolava continuava a ricordarmi quella cordicella tanto esile che nascondeva sotto. Il suo viso di profilo continuava a trasmettere tutta la sua femminilità, quei suoi occhi sempre svegli e vivi e le sopracciglia nere che ritmavano le sue palpebre. Ripensavo a quanto fosse tanto alla mano. Era davvero una ragazza spettacolare.
Erano quasi le 8 di sera e ormai cominciava ad avvicinarsi il ritorno. Tutti stanchi ma soddisfatti dell’allegria che ci era stata, eravamo anche abbastanza brilli per tutte le birre consumate. ...
... Almeno la metà sarebbero tornati con passaggi in macchina, gli altri ci avvicinammo all’autobus.
Mentre gli altri salivano, mi accesi una sigaretta continuando ad ammirare la spiaggia che avevamo appena lasciato. Dato l’ultimo tiro ero ormai pronto per chiudere la giornata. Salendo, scelsi un posto dietro dove non c’era nessuno e mi sarei potuto godere un bel riposo durante il ritorno. Mi sedetti e stavamo per partire.
Ad un certo punto l’autobus già in moto si fermò di colpo e aprì di nuovo la bussola per fare salire l’ultimo ritardatario. Era Rosa, si voltò verso i posti in fondo e senza avermi visto inizia ad avvicinarsi con passo svelto. “Ti è piaciuto così tanto che volevi passare anche la notte qui, non è vero?”.
Lei sorpresa mi guardò prima seria, poi scoppiò a ridere segno che mi aveva riconosciuto. “Hai indovinato, ma soprattutto abbiamo sbagliato a contare i posti in macchina, ed è finita così”. “Almeno il bus è più comodo, ti faccio spazio”. Si sedette accanto: “Comunque sono distrutta, credo che dormirò per tutto il viaggio”. Così dicendo mi urtò la gamba con la sua. “Se non russi riuscirò anch’io” dissi. “Ma smettila!”. Sorrise e si accucciò, anch’io mi posizionai lo schienale e chiusi gli occhi.
Lei si era messa di fianco ed era rivolta con gli occhi chiusi verso di me. Io lasciai cadere le braccia e la mia mano finì sopra la sua. Ebbi un brivido. Il mio pene iniziò a frizzare. Avevo vicino a me la ragazza più bella e interessante del corso. Riaprì gli ...