1. LA CHAT -Episodio 10


    Data: 26/05/2022, Categorie: Erotici Racconti, Dominazione / BDSM Racconti Erotici, Voyeur Autore: AlphaMaster1964, Fonte: RaccontiMilu

    Era ormai una settimana che ero la schiava di Alpha Master, o AM come si firmava e come ormai pensavo a lui. Era arrivato il primo dei sex toys che mi aveva fatto comprare, un ovetto vibrante color carne con una lunga antenna destinata a restare fuori dalla mia fica (ormai non pensavo più in termini di “vagina”, “sesso”, “ano”. Quelle parole erano state sostituite dai termini più crudi che mi faceva usare. Fica, Figa aperta, culo rotto, buco del culo… ero la sua troia e voleva che lo rimarcassi nel mio scrivere e pensare. E io godevo ormai nell’umiliarmi. Ed in una sola settimana ero cambiata tantissimo, ma non solo. Mi sembrava un anno che lo conoscevo. Ero felice, finalmente dopo tanto tempo. Mi sentivo femmina, mi sentivo forte. Anche mio marito aveva visto il cambiamento, e ne era più che soddisfatto. Nei rapporti ora gli chiedevo di usare le dita nel mio culo, gli succhiavo il cazzo dopo che mi aveva scopato fino a farlo tornare duro per farmi scopare di nuovo. La mia vita era migliore. Sorridevo quando camminavo per strada, segretamente nuda sotto la gonna, sorridevo ai commessi dei negozi e del supermercato, irradiavo gioia e sensazioni positive. E tutto perché mi ero ridotta ad essere una troia schiava di uno sconosciuto, e continuamente umiliata. Non capivo come potesse funzionare così, ma era così. E la cosa incredibile era che me lo aveva detto che sarebbe successo. Me lo aveva annunciato fino dall’inizio.
    
    Mi aveva inserito a pieno titolo nel suo “harem” (così ...
    ... lo chiamava). Ovvero un giro di mail condivise tra me ed altre due donne, e devo ammetterlo, aveva scelto davvero bene le sue schiave. Non prendeva chiunque, ma solo – come diceva lui – creature splendide. Ora capivo che intendeva molto più che un bel corpo. Cercava donne che gli si dessero con passione, e con una bella anima. Avevo legato tantissimo con loro in pochi giorni. Erano come amiche vecchie di anni, pronte a dirti una parola buona se ne avevi bisogno, ad incoraggiarti quando serviva. Eravamo “Baby”, “Holly” e “Giulia”. Non vi dirò quale dei tre nomi sia il mio. Ora mi sentivo davvero parte di qualcosa, amavo le altre due donne (e vi giuro, io pensavo di essere etero).
    
    Comunque, fosse quello che fosse, era arrivato il momento di provare quel giocattolo che mi avrebbe fatto godere in pubblico come una cagna. Lui lo voleva, e voleva che usassi spesso la modalità di vibrazione a cui era più difficile resistere (la numero sei), non perché fosse quella con le sensazioni più intense ma perché alternava una vibrazione delicata ad impulsi casuali di vibrazioni violente, ed ogni volta sobbalzavo, e si vedeva che c’era qualcosa di strano. Sarebbe stato incredibilmente umiliante, e per questo letteralmente la mia fica stava colando fluidi lungo le mie cosce, bagnate ormai fino alle ginocchia.
    
    Dato che a casa ormai vivevo nuda per il 100% del tempo in cui non c’era mio marito non dovevo far altro che alzare una gamba, appoggiare il piede su una sedia, allargarmi le labbra ...
«123»