1. La padrona


    Data: 26/05/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: DesiderioImpuro, Fonte: Annunci69

    ... me, e nient’altro.
    
    Tolti tutti i vestiti, estraggo dall’armadio la borsa di cuoio scuro zeppa di vari attrezzi di gioco, la frugo per trovare il collare e, con questo tra le mie mani, mi inginocchio davanti a lei , la testa china, perchè cinga il mio collo con quel simbolo di appartenenza e sottomissione.
    
    “Marco”— mi dice — “questo è Giorgio, un mio vecchio amico che ha accettato di aiutarmi ad organizzare la serata.
    
    Rilassati e tranquillizzati, la Padrona sono io e tutto quello che succederà sarà sotto il mio controllo, tutto quel che ti verrà chiesto di fare sarà per me, so che sei pronto e che non mi deluderai”.
    
    Poche parole, ma dette con una risolutezza tale da fugare ogni mio residuo timore.
    
    Non proferisco parola mentre sento la stretta del collare, mi limito a respirare profondamente cercando di restare calmo.
    
    Vengo bendato, e poi legato, quindi inizio ad assaggiare i colpi di cinta e di frusta, i morsi delle mollette sui capezzoli.
    
    Non è possibile capire chi mi colpisce, i colpi sono secchi, distanziati, inframezzati da commenti più o meno positivi sulle mie reazioni.
    
    Sarà la Miss che ha accarezzato la mia schiena con il gatto a nove code? O Giorgio ad avermi rigato i glutei con la cinta? Capisco che tutto questo non ha importanza, chiunque sia stato è la Padrona quella che ha diretto quella mano, è a lei che sto offrendo il mio dolore.
    
    Poi viene la cera, gocce roventi cadono sul mio petto, sui miei capezzoli e via via più giù fino al ...
    ... pube.
    
    Sono disteso supino sul pavimento, e sento le gocce sempre più calde disegnare plastiche figure sul mio corpo.
    
    Ci sono momenti in cui il dolore è intensissimo, ed io non ho mai avuto una grossa resistenza, ma non posso fare a meno di pensare che la Padrona sta mostrando a Giorgio i risultati del suo addestramento, e raddoppio gli sforzi per muovermi il meno possibile, per offrire il mio dolore e la mia sofferenza a lei.
    
    E’ come se in presenza di Giorgio io mi senta in dovere di resistere ancora di più; non dirò basta, e loro non smetteranno.
    
    “Chiedimi di smettere” — mi sussurra la padrona — ed è una liberazione perchè agognavo, senza chiederlo, il permesso di cedere.
    
    “Chiedo umilmente pietà, Padrona, la prego, la imploro di smettere” sussurro, e la candela viene finalmente spenta.
    
    Si sciolgono le corde che mi immobilizzavano e, sempre bendato, sono ora carponi sul pavimento.
    
    La mano della Padrona guida la mia testa verso il suo pube, dove un dildo si erge retto da una imbracatura di cuoio, ed inizio una fellatio appassionata, ma dopo alcuni minuti la stessa mano mi ferma e sposta il mio viso sulla sinistra.
    
    Non è più un fallo di plastica quello che ho davanti, ma un vero sesso maschile; il mio viso viene spinto verso il pene di Giorgio, non vedo ma sento ed elaboro le sensazioni.
    
    La prima reazione è di sorpresa, Giorgio lì è completamente glabro, asettico, non ha quasi odore; riesco a non pensare che quello è un pene maschile, non penso che sto ...