1. Io e Andrea, Capitolo nove. Epilogo


    Data: 22/05/2022, Categorie: Trans Autore: Trozzai Gotusva, Fonte: EroticiRacconti

    ... nemmeno per fare pipì. La cosa non mi interessava, nzon era quello che volevo da lei, o almeno non solo quello. Mi sembrava di impazzire, l’amore con Andrea mi mancava come l’aria che respiravo, il solo pensiero di non poterla avere mi procurava un dolore fisico e dal punto di vista psicologico ero angosciato. Ricorsi ai miei vecchi rapporti sociali che risposero prontamente (per mia fortuna), ma non ne ebbi il giovamento sperato.
    
    Mi sembrava non riuscire a trovare ristoro per intere settimane, lei tornata a casa non mi rispose al telefono e non accettò di incontrarmi dopo che ebbi apertamente disapprovato la scelta fatta di condividere quell’esperienza con l’amico. Ottenni come risposta l’affermazione che si, ero un bravo amante, l’uomo che ha sempre desiderato per fare l’amore! Ma quella con me non sarebbe stata la sua vita. Non era quello che l’avrebbe fatta felice. Quella era la mia vita, quella di un borghesuccio conformista. Lei amava la trasgressione, la vita con la lettera maiuscola, fatta anche di imprevisti e di eccessi, ed io non gliela avrei saputa dare.
    
    Dovevo smettere di pensarla, ma non ci riuscivo, dopo un paio di settimane mi misi ad elemosinare almeno un incontro per fare due chiacchiere. Me lo concesse e quando ci incontrammo dopo cinque minuti eravamo nell’aia della casa dei nonni a rotolarci come due animali nel plaid steso sull’erba, stavamo scopando alla grande, come se non avessimo mai smesso. Stavolta però provai ad alzare la testa e guardare ...
    ... quello che stavamo facendo dall’alto, come se nella mischia non ci fossi io con il mio corpo ed i miei sentimenti, ma un altro, diverso da me.
    
    Lei era quella di sempre, le stavo succhiando l’alluce destro mentre tuffato nel suo corpo mi stava concedendo una penetrazione da urlo. Ansimava e godeva come sempre, ma ebbi per la prima volta la sensazione che lo avrebbe fatto anche con l’amico professore se avesse avuto la stessa prestanza che avevo io. La certezza che non amasse me, ma si servisse solo del mio corpo, anestetizzò di colpo quella sofferenza che mi rodeva dal rientro della vacanza. Ultimai la prestazione mancando però di dichiarare il mio amore come facevo sempre.
    
    Lei parve non accorgersene e mentre ci rivestivamo, evitai le moine che caratterizzavano l’epilogo di ogni unione. Nessun commento da parte sua, ne approfittai per dirle che da come erano andate le cose avremmo dovuto prenderci una pausa così lei avrebbe potuto continuare le sue frequentazioni magari per trovare la giusta risposta. Di rimando, confermò la mia tesi: non aveva nessuna risposta da trovare, lei stava già bene così, quella con me non era la sua vita. Ci salutammo, non si fece mai sentire ne io la cercai più.
    
    Il ricordo di lei è vivissimo segnato nel profondo del mio essere. Non trovai mai la stessa gioia nel darmi che sentivo nel sesso con Andrea. Ero solito farla sorridere quando durante il coito le dicevo che era dentro di me! Adesso mi rendo conto che non poteva comprendere quello che ...