Io e Andrea, Capitolo nove. Epilogo
Data: 22/05/2022,
Categorie:
Trans
Autore: Trozzai Gotusva, Fonte: EroticiRacconti
... ogni volta come se fosse l’ultima. In qualche momento mi sembrò addirittura di essere violento con la rabbia che provavo per quello che avevo scoperto. Mi sentivo preso in giro anche se in realtà lei non mi aveva mai promesso nulla.
Quando potevo averla, in qualsiasi occasione, di giorno o di notte. Mi abbandonavo al desiderio senza filtrarlo con la valutazione se fosse il momento giusto, se lei potesse essere d’accordo o meno. Iniziavo a baciarla la mordevo la volevo “possedere”. Un atteggiamento che non mi era mai stato congeniale ma in quei giorni mi sembrava l’unico capace di risarcirmi di qualcosa che vivevo come un torto subito. Andrea continuava a sottolineare come l’amico di tanti anni la portasse sempre in hotel di lusso, le facesse da cicerone nelle gallerie d’arte e nella visita a ville e residenze storiche. E ancora, come fosse un profondo conoscitore di vini e non tenesse minimamente alla forma fisica (quindi non l’avesse mai stressata con prestazioni sportive). Insomma il nostro rapporto era un fallimento.
Non si lamentava mai del mio nuovo modo di fare l’amore, il professore era pressoché impotente, microdotato, si limitava a qualche pompino, e durava a malapena poco più di un minuto. Questo avrebbe dovuto lusingarmi, ma Andrea sembrava di punto in bianco avere messo in second’ordine il sesso. Ero “noioso”, dopo il sesso sentiva la necessità di bere, di bere molto, stordirsi! Non potevo condividere una tal visione. Io amavo vivere coscientemente ogni ...
... attimo dell’accoppiamento per gustarne il profumo, il sapore, l’emozione accesa e alimentata dalle esperienze vecchie e nuove. Niente a che fare con situazioni anestetiche qualsiasi ne fosse la genesi.
Cercai tuttavia di assecondarla quando la penultima sera, la coppia gay le aveva procurato un po’ di fumo, le feci compagnia dopo l’amore. Lei però ne approfittava per stare da sola, distante da me. Non c’era nessuna condivisione, ma solo il rifugio in una pratica che non sentivo. La mattina seguente affrontammo il discorso con tutta la serenità di cui ero capace e lei mi confermò di voler fare l’esperienza di un soggiorno nello stesso posto dove eravamo, con l’amico di sempre.
Ero sconvolto ma allo stesso tempo consapevole che una diversa prospettiva avremmo comunque dovuto darla a quel rapporto. Al rientro mi tuffai nel lavoro anche se la testa ed il cuore rimasero altrove. Sapevo che Andrea con l’amico di sempre erano ripartiti il giorno dopo per occupare lo stesso angolo della riserva che ci aveva visto vivere il mio incanto. La promessa di telefonarmi la sera durò i primi tre giorni, poi la chiamata avvenne solo nella tarda mattinata, quando si svegliava.
La sera erano troppo sbronzi (o fatti per usare una sua versione che le scappò nel corso di una delle stringate conversazioni telefoniche). La mattina si svegliavano tardi, mangiavano qualcosa e tornavano alla stessa occupazione. Mi rassicurò che non dovevo preoccuparmi per il sesso, lui non riusciva a trovarlo ...