Sessione a tre
Data: 19/05/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Lady_Vanessa, Fonte: RaccontiMilu
Il signor Baldecchi stava attendendo il nostro arrivo, seduto a un angolo del pianale rialzato che sosteneva il mio trono. Questo non mi piacque per nulla. Sebbene nella finzione dell’incontro a tre il porco figurasse come il mio compagno di dominazione, a nessuno era permesso avvicinarsi allo scranno che si ergeva al centro della stanza. Feci finta di nulla, badando bene a non guastare l’atmosfera che si era creata. Portai la schiava di fronte al trono e la feci prostrare ai piedi dell’uomo. Lui indossava una lunga veste nera che scivolava fino alle sue caviglie; il mantello lasciava intravedere solamente il centro del suo petto nudo e, a seconda di come le falde di seta si muovevano, il profilo del membro già in erezione. ‘Finalmente è arrivata’ disse. ‘La cagna non voleva saperne di salire le scale’ risposi. ‘E’ forse troppo pigra per stare al passo della sua padrona?’ ‘In effetti meriterebbe un bella lezione’ annuii. Mi avvicinai alla rastrelliera dei miei attrezzi da dominatrice e andai a raccogliere uno dei miei frustini da equitazione. ‘Vuoi fare tu gli onori di casa?’ domandai, rivolgendo uno sguardo all’uomo seduto di fianco al trono. ‘Sarebbe un privilegio, per me’ rispose lui. ‘Purtroppo quest’oggi incarichi improrogabili mi costringeranno ad assentarmi prima del dovuto. Potrò trascorrere in compagnia della schiava solamente una mezz’ora, e non voglio certo rischiare di andarmene da qui con il cazzo sempre in tiro. Non so se mi sono spiegato.’ ‘Oh, ma ...
... certo’ risposi. Gli porsi il manico del guinzaglio e dissi ‘La schiava è tutta tua, adesso.’ ‘Molto bene’ rispose Baldecchi. Poi, rivolgendosi a una Silvia disfatta e singhiozzante disse ‘Dunque, mia cara schiavetta, se non ho perso il conto dei giorni, sono almeno due settimane che io e te non ci vediamo. Oramai rammenterai a malapena il mio sapore, non è così? Questo è un bel problema.’ Le sollevò il volto con una mano e la fissò dall’alto. ‘Vogliamo vedere quanto in profondità riesci ad accogliere il tuo padrone, mia piccola schiava disubbidiente?’ Silvia non rispose. Senza esitare un istante, la colpii sulle natiche con il mio frustino. ‘Si risponde, quando qualcuno fa una domanda!’ esclamai. ‘Sì, padrone. Mi perdoni, padrone.’ ‘Ma che brava, la nostra bestiolina’ commentò Baldecchi, scostando un lato della sua veste. Silvia riconobbe i polpacci sodi dell’uomo, poi le cosce nude e il pene già in erezione. L’uomo impugnò la base della sua verga, sbattendola allegramente in faccia alla ragazza. ‘Tieni, cagna! Guarda come ti prendo a colpi d’uccello!’ esclamò, trattenendo una risata. La mia mano artigliò i capelli della schiava e spinse il viso di lei contro il bacino dell’uomo. Baldecchi ne approfittò per strofinarle il pene in faccia, sugli occhi e sulle labbra. ‘Apri quel cesso di bocca che ti ritrovi, troia!’ Silvia obbedì senza protestare e lui la penetrò senza alcuna esitazione. Il suo membro affondò impietosamente nella gola della serva fin quasi a ...