1. Poi mi dai il culo?


    Data: 17/05/2022, Categorie: Tradimenti Autore: Amotuttodime, Fonte: Annunci69

    ... e l'intenzionedi allontanarlo si tramutò in desideriodi conoscerlo meglio; rimanemmo insieme più di mezz'ora. Mi disse il suo nome, Enrico. Io naturalmente gli dissi come mi chiamavo. Chiesi come mai fosse da solo e rispose che la moglie l'aveva lasciato appena tre mesi prima e aveva deciso di fare la crociera proprio per svagarsi.
    
    "Importunando le mogli degli altri?", aggiunsi io sorridendo. Ma lui aggiunse:"No, ma quando si incontra una donna come te che fa impazzire....." "Dovrei essere lusingata? Comunque, a parte gli scherzi, cerca di finirla. Mi stai mettendo in una brutta situazione. Non sono abituata a queste cose", continuai io. Lui mi guardò dritto negli occhi e mi sussurrò:"Però quando l'hai stretto nel tuo pugno quasi stavo godendo". Lo guardai. Non so nemmeno che sguardo fosse il mio. Il fatto sta che lo lasciai lì da solo e me ne andai dicendo che raggiungevo mio marito al casinò.
    
    Mentre me ne andavo, lo sentii chiaramente dire che lui la mattina non sarebbe andato in escursione.
    
    Capii bene cosa volesse dire. Raggiunsi Luca e mi disse che senza di me vicino perdeva. Passarono cinque minuti e di fronte, a dieci metri di distanza, mi ritrovai lo sguardo di Enrico. Ci fissammo intensamente e forse quello fu il momento in cui decisi che volevo il suo uccello.
    
    Dissi a mio marito che volevo andare in cabina perchè non mi sentivo tanto bene. Lui preoccupato, mi chiese cosa avessi, ma io gli risposi che probabilmente qualcosa che avevo mangiato mi aveva ...
    ... fatto male. Lui molto premuroso, venne via con me in cabina. Dopo un'oretta che eravamo a letto mi alzai. Luca mi dissi di prendere la biochetasi; la porto sempre appresso ma in realta non ne avevo bisogno. In realtà, con grande maestria stavo preparando il mio alibi per l'indomani, visto che era programmata una lunga escursione.
    
    Passarono alcune ore, mio marito si svegliò presto e mi chiamò. Gli dissi che non me la sentivo di andare. Voleva restare pure lui ma gli dissi che non era il caso. Andò via. Mi alzai. Spiai dal balconcino per assicurarmi che gli escursionisti salissero sui pullman e andai a fare la doccia. Sapevo bene cosa volevo e stavo già pregustando il piacere di quel grosso uccello mentre mi rasavo accuratamente la fessa; passai la lametta anche sulle gambe per essere perfetta. Poi mi guardai attentamente allo secchio. Niente male:ero fiera dei miei seni, avevo un bel culo e un bel paio di cosce. Quindi indossai la gonna in jeans e la maglietta nera senza reggiseno.
    
    Erano appena le dieci quando arrivai in terrazza al self service per la colazione. Feci un giretto, presi un cornetto, un toast, burro miele, una spremuta d'arancia e presi posto in un tavolo qualsiasi. Poche persone, la maggior parte erano in escursione.
    
    Ma ad un tratto arrivò. Lo vidi da lontano e il cuore mi batteva a mille, un misto di paura e eccitazione.
    
    Mi salutò e sedette al mio tavolo. Salutai e senza che me l'avesse chiesto, come una scema, gli dissi che non ero andata in ...
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