Sedotto e ... ringraziato
Data: 08/05/2022,
Categorie:
Tradimenti
Autore: edipo46, Fonte: Annunci69
... sulla porta e ci salutammo ripromettendoci di parlare di quello che era successo solo quando ne saremmo stati pronti.
Passarono i mesi, non trovai il tempo, ma forse neanche il coraggio di richiamare Eleonora perché ero confuso e temevo che la sua sola presenza mi avrebbe fatto ricadere nella stessa tentazione. Ci scambiammo solo un paio di messaggi di auguri per Natale e basta.
Qualche giorno fa mi è arrivato un sms in cui mi preannunciava grandi novità e mi dava appuntamento al parco.
La curiosità ha preso il sopravvento sui timori e sono andato ad incontrarla. Era avvolta in un elegante piumone ed indossava, come sua abitudine la gonna - diceva sempre:
”La gonna per le donne, i calzoni per gi uomini“
L’ho trovata bellissima come sempre, con un sorriso radioso e un qualcosa in più… spingeva una carrozzina e dentro c’era un frugoletto appena nato.
Con la mente ho fatto velocemente i conti, ma prima che potessi chiedere qualcosa lei mi ha detto:
“Sì è tuo, ma stai tranquillo, Carlo non ha alcun sospetto, crede sia suo e non dovrà sapere mai la verità”.
Nella mia testa si aggrovigliavano un misto di sentimenti, di confusione, arrabbiatura, inquietudine, delusione per quello che avvertivo come un tradimento da parte di una persona cara.
Eleonora probabilmente ha capito tutto ...
... questo e mi ha anticipato: “Erano tre anni che con Carlo provavamo ad avere un figlio ma non ci riuscivamo. I medici gli avevano dato pochissime speranze di mettermi incinta e col tempo stava crescendo il nervosismo tra di noi. Così ho pensato a te, per una vita ci siamo girati intorno senza mai arrivare al dunque. Non pensare che sia venuta con te soltanto per farmi ingravidare, mi è piaciuto da impazzire, era un sogno che si è realizzato anche se è la prima ed unica volta che ho tradito e che tradirò Carlo”.
“Ma non potevi almeno chiedermelo?”, sospirai io.
“Cosa ti avrei chiesto? avrei dovuto dirti ‘visto che sei un amico fidato potresti mettermi incinta?’ oppure, ‘mi potresti donare il tuo seme che mi faccio inseminare dal mio ginecologo?’ Mi vergogno a dirlo ma mi sono detta: o la va o la spacca. E poi ho unito l’utile al dilettevole”.
Non sapevo che dire, lì davanti a me c’era mio figlio che però non avrebbe mai conosciuto il vero padre. La felicità di Eleonora mi ha fatto capire che, giusta o sbagliata che fosse la sua scelta, evidentemente doveva andare così.
Mi sono congedato da lei augurando alla sua famiglia il massimo della felicità, ma ricordandole che, se le venisse voglia di dare un fratellino o una sorellina al suo primogenito, il mio cellulare per lei sarebbe stato sempre acceso.