La vigilia di natale – il culo della portinaia
Data: 08/05/2022,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Shoganai65, Fonte: Annunci69
Anche quest’anno il turno della vigilia di Natale è toccato a me. D’altra parte sono l’ultimo arrivato in azienda. Mi toccherà restare in ufficio dalle 22.00 fino alle 6.00 del mattino per monitorare se arrivano notizie importanti. Il giornale non chiude mai, neanche durante le festività. Alle 19.00 tutti i colleghi hanno fatto il brindisi assieme e poi se ne sono tornati a casa, dalle rispettive famiglie, alla spicciolata. Non c’è più nessuno nell’edificio, tranne in portineria.
Passando mi è sembrato ci fosse una ragazza, una rossa, una nuova che avevo incontrato poche altre volte. Il personale addetto alla sorveglianza cambia spesso per cui non sempre ricordo le facce ma questa mi sembrava particolarmente carina e giovane. Probabilmente anche lei è l’ultima arrivata e le toccano i turni più sfigati. Magari dopo faccio un salto a farle gli auguri, d’altra parte siamo solo noi due, e la sera della vigilia di Natale è un po’ triste.
Seduto alla mia scrivania guardo un po’ di tv, navigo su internet, scambio un po’ di messaggi con gli amici, invio gli auguri a chi so che ci tiene… insomma cerco di far passare il tempo.
Aggirandomi tra le scrivanie dei colleghi trovo un paio di panettoni non ancora aperti e un paio di bottiglie di Prosecco integre. Quasi quasi ne stappo una e me la scolo da solo. Poi però penso che sarebbe più giusto andare a brindare giù in portineria anche se non conosco la tipa. Sempre meglio che starsene da soli ad aspettare notizie che non ...
... fregano a nessuno.
Scendo con l’ascensore al piano terra e arrivando da dietro vedo seduta al suo posto una bella chioma ramata, con capelli lunghi e ondulati.
“Buonasera, anche lei di turno stasera? Le dispiace se facciamo un brindisi assieme visto che siamo gli unici qui dentro” dico avvicinandomi alla sua postazione.
“Buonasera. Si oggi tocca a me. Sa, sono l’ultima arrivata, sono ancora in prova e tutti i miei colleghi hanno famiglia e figli. Comunque non mi dispiace, è una serata come le altre, solo un po’ più tranquilla…” mi risponde sorridendo.
Che bel sorriso e che bel viso! Ha un sacco di lentiggini, gli occhi verdi smeraldo, gli zigomi alti, le labbra voluttuose. Indossa la divisa nera della società di sorveglianza per cui lavora: non è certo eccitante ma comunque non riesce a nascondere il seno prosperoso di cui è dotata. Lo so che non sono pensieri da fare la notte di Natale, ma la situazione si sa fa l’uomo ladro, e certe occasioni non vanno sprecate.
“Allora posso stappare la bottiglia? Mi fa compagnia?” le chiedo.
“In realtà non potrei, sono in servizio” mi risponde.
“Ma chi vuole che lo venga a sapere? Io certo non lo andrò a raccontare a nessuno e non mi sembra ci sia nessun altro nel palazzo” insisto.
“E va bene, ma solo un goccio. Dicono che porti bene” acconsente con un’espressione tenera e dolce che ha l'effetto di sciogliere le mie ultime remore.
Stappo il Prosecco e lo verso in due calici rimediati nell’armadio della mia ...