Mi scopo mia figlia G. (parte III)
Data: 06/05/2022,
Categorie:
Incesti
Autore: Rosco_p, Fonte: EroticiRacconti
... duro mi montava dentro il costume da bagno. Pensieri che allora non osavo formulare ma che quella sera mi fluttuavano ormai liberi in mente.
Notai che Giulia gradiva le mie palpate (ovviamente senza che sapesse di chi fossero) oltre alle dita di Andrea che le entravano di continuo nella fica. Mugolava, ansimava e si ondeggiava biascicando un ''sì, oooh sì...'' e ruotando lentamente la testa da un verso e dall'altro. Mi montò una forte gelosia tutto a un tratto quando, tornando a posare lo sguardo sulle sue mutandine, vidi sia il tessuto di cotone che le dita di Andrea impregnati dal liquido del suo godimento. E allora, con fare deciso, gli afferrai il polso e allontanai la sua mano dalla fica di mia figlia, e con un'espressione severa incrociai il suo sguardo.
Ce l'avevo con quel porco depravato per quello che mi stava portando a fare, ma allo stesso tempo ero così eccitato che nulla mi avrebbe fatto desistere dalla voglia che ormai mi aveva assalito, irresistibile, di scoparmi mia figlia!
Nemmeno la presenza di mia moglie, a quel punto, sarebbe servita a bloccarmi dall'intenzione di infilare la nerchia dura che mi pulsava tra le gambe, nella fica rosa e fresca di nostra figlia. Anzi, l'immaginare sua madre lì sulla porta intenta a fissare inorridita noi tre non fece che far sussultare di più il mio cazzo ormai teso all'inverosimile. E così indicai ad Andrea che doveva farsi da parte, e lui si ritirò in un angolo della poltrona a due posti.
Il mio fare lo ...
... spiazzò, la mia reazione al suo giochetto lo stava sconvolgendo ed eccitando e allora infilò le dita bagnate degli umori di Giulia nei pantaloni e si masturbò mentre io, senza più alcun freno, divaricai le cosce di mia figlia cingendo i suoi polpacci ai miei fianchi e mi preparai ad infilarle in fica il mio cazzo. Lei, sempre mezza stordita, dopo essere stata privata della mano del ragazzo si portò la propria a titillarsi il clitoride col pollice e a penetrarsi con indice medio e anulare, che in breve uscirono lucidi di umori vaginali.
Ero sul punto di infilarle il cazzo nella fica. Ero eccitatissimo e col respiro affannato ma mi bloccai in un momento di raziocinio ed ebbi la forza di realizzare che era necessario un minimo di cautela per evitare che destandosi mi vedesse; che vedesse suo padre scoparla senza ritegno. Allora ordinai a bassa voce ad Andrea di prendermi una benda, qualcosa per coprirle gli occhi. Glielo dissi biascicando. Un po' per una sorta di vergogna, per una tortuosa forma di rispetto e delicatezza verso Giulia e un po' per via dell'alcol tracannato. Lui girò un po' per la cucina, era eccitato e irrequieto e preso dalla frenesia non trovava nulla che servisse allo scopo, io spazientito gli indicai uno strofinaccio buttato nell'acquaio e ripiegandolo più volte lo resi una benda che le passai attorno alla testa coprendogli gli occhi e parte delle guance arrossate dal bere.
Quando mi chinai su di lei per bendarla avevo il respiro affannato per l'eccitazione e ...