1. Il mio amore mi ha fatto cornuto! – Capitolo 11


    Data: 02/05/2022, Categorie: Dominazione / BDSM Tradimenti Autore: Bobbi, Fonte: RaccontiMilu

    ... succhiare questo cazzo, a farti scopare da lui!” “Ma cosa stai dicendo? Non sono mica gay!” “Oh amore, non c’è bisogno di esserlo per desiderare quelle cose, basta riconoscere la sua superiorità e il desiderio di adorarlo è solo una conseguenza naturale!” Come spesso mi accadeva, non sapevo che risponderle. “Forse hai ragione tu…” ammisi cercando di interrompere il mio silenzio. “Guarda che belle palle che ha, belle lisce… senti che buon odore hanno, di maschio! Avvicinati, odora!” Con la mano dietro la mia nuca, mi spinse il viso fino a cinque centimetri da quelle enormi palle. Il lieve odore muschiato entrò nelle mie narici. “Ti piace, amore? Vorresti assaggiarle?” e dopo aver detto ciò iniziò a leccarle e succhiarle per bene. Con grande gusto. Poi si staccò e mi diede un bacio profondo e bagnato. Sentivo un lieve sapore diverso nella sua bocca, come la volta precedente. Il mio cazzo pulsava quasi da farmi male. “Buono, vero?” guardò il mio uccellino dritto. “Vedi, anche a lui piace” disse ridendo.
    
    Finalmente salì su di lui e lentamente si impalò sul suo cazzo emettendo un sospiro di piacere. Iniziò una cavalcata lenta. Dopo un po’ Giulia aumentò la foga, soprattutto quando lui le prese i capelli e iniziò a tirarli. Godeva come non mai. “Cornutello, leccami il buco del culo, come l’altra volta! È stato così piacevole!” Non aspettavo altro e affondai la mia faccia e la mia ...
    ... lingua nella sua piccola rosa scura. Gemeva e godeva: grazie al suo uccello e per l’umiliazione che mi stava infliggendo. “Cornuto, scendi un po’ con la lingua… mmm… scendi…” Scesi di più e la mia lingua toccò il punto dove il cazzo e la figa si univano. La mia lingua aveva toccato un uccello. Non ero più me stesso. “Di più, di più… leccagli le palle, lo so che lo vuoi! Leccagli le palle mentre di scopa la tua ragazza, come ringraziamento per soddisfarmi così bene! Se vuoi il dessert devi farlo, amore!” Non sapevo che fare. Non volevo. Ma volevo. E soprattutto desideravo la mia ricompensa. Inghiottii il mio orgoglio e scesi ancora. La mia bocca si fermò sulle palle e iniziai a leccare e succhiarle. Marco gemeva di piacere. “Bravo cornuto, leccami i coglioni da sfigato quale sei!” Non mi piaceva, non provavo nessuna attrazione nei confronti delle sue palle o del suo cazzo. Tutto dipendeva dalla mia Lei. Era il suo desiderio di vedermelo fare ad eccitarmi, il suo ordine. Lei era tutto per me ed ero disposto a tutto per soddisfarla nel limite delle mie ridicole capacità. “Bravo amore, che cornutello obbediente che sei” e rivolgendosi a lui “Voglio che mi inculi davanti a lui, non gliel’ho mai concesso! Aprimi il culo, sfondamelo!” Lui non perse tempo e sfilò il cazzo dalla sua figa bagnata e iniziò a premere la sua enorme cappella contro quella meravigliosa rosellina a me proibita. 
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