Il mio amore mi ha fatto cornuto! – Capitolo 11
Data: 02/05/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tradimenti
Autore: Bobbi, Fonte: RaccontiMilu
... deluso che non ti avessi costretto a leccare il tuo spermino, eh?” ridacchiò. Non seppi che rispondere. Sia io che lei sapevamo che stava dicendo la verità. Non ero semplicemente ancora in grado di farmene una ragione e soprattutto di ammetterlo a voce alta. Scelsi la via del silenzio. “Come immaginavo… comunque non ti preoccupare… stasera avrai quello che desideri” “A proposito di quello… non è che potremmo… non so, stabilire qualche regola?” “Regole? Per esempio?” sembrò infastidita “Non saprei… non dirlo a nessuno? Non vorrei che lo venisse a sapere qualcuna delle tue amiche…” “Che stupido che sei amore…” Mi sentii sollevato. “Ma lo sanno già!” Il mio cuore si fermò per un secondo. “C-cosa?!” “Certo cornutello, alcune delle mie amiche lo sanno già, pensavi che potessi resistere alla tentazione di vantarmi del mio fidanzato cornuto che mi lascia scopare da un altro uomo?” disse ridendo della mia ingenuità. “Chi? Chi lo sa?” chiesi, sperando che come minimo fosse qualche nuova amica che io non conoscessi. “Oh, le solite… Fra, Veronica… lo sai” Le sue compagne di liceo. Mi conoscevano benissimo. Non potevo crederci. “Oh, ma non preoccuparti, ancora non ho detto loro che sei diventato così bravo a pulire lo sperma con la lingua… per ora…” “T-ti prego… almeno quello non dirlo a nessuno…” supplicai. “Vedremo come ti comporterai… ora va’ e cucina la cena per tutti e tre, io e Marco ricambieremo il favore offrendoti il dessert” disse facendo un vistoso occhiolino.
Feci quello ...
... che mi aveva detto. Come sempre. Marco ritornò a casa e durante la cena non venni considerato da nessuno dei due. Sembravo essere il maggiordomo. Invisibile. Al loro servizio. Solo Marco ogni tanto mi dava qualche sguardo nel quale leggevo derisione e senso di superiorità. “Amore, era tutto molto buono. Ora tocca a noi offrire, vero Marco?” “Certo, mi sembra il minimo” Il mio battito era schizzato in alto. L’eccitazione probabilmente mi si leggeva in faccia perché i due si guardarono divertiti. Giulia si alzò, prese Marco per mano e lo condusse nella nostra camera, voltandosi a guardare me come per dire “seguici, cagnolino”. Iniziarono subito a baciarsi appassionatamente. Le loro mani esploravano con foga il corpo dell’altro. In pochi secondi entrambi erano nudi. “Beh, che fai? Togliti i vestiti pure tu, non mi sembra carino che tu stia lì a guardare vestito mentre noi siamo qui come mamma c’ha fatto” Obbedii senza fiatare. Aveva ragione. Non era affatto educata come cosa. Giulia, soddisfatta per la mia pronta obbedienza, si abbassò sul quel cazzo enorme e iniziò a fare uno dei suoi soliti meravigliosi pompini che io non avevo mai ricevuto. Erano riservati solo per lui, come tante cose. Lo fece distendere sul letto e con il dito, senza interrompere il lavoretto, mi chiamò vicino a sé. Si tolse dalla bocca il cazzo e me lo mise di fronte. “Bello vero? Non è qualcosa di magnifico? Guarda come pulsa! Di’ la verità, mi invidi. Vorresti essere tu al mio posto. Vorresti essere tu a ...