Il mio amore mi ha fatto cornuto! – Capitolo 11
Data: 02/05/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Tradimenti
Autore: Bobbi, Fonte: RaccontiMilu
La mia vita era cambiata completamente. Non fu una notte di sonno tranquillo. Ci misi ore ad addormentarmi a fianco a quella che in teoria era la mia ragazza e quando ci riuscii i sogni erano molto vividi. Sognai la mia Giulia che si comportava da troia con Marco in una miriade di situazioni. Praticamente passai tutta la notte con il cazzo in tiro, ma avevo paura di masturbarmi nel caso lei se ne potesse accorgere. Non volevo che pensasse che la cosa mi piacesse. Ridicolo, vero? Pensereste che l’aver bevuto lo sperma del suo amante fosse un enorme segnale, ma la mia mente era ormai in totale confusione.
Mi svegliai dal mio sonno tormentato. Nel torpore del risveglio allungai la mano per cercare il calore del corpo di Giulia, ma trovai solo le lenzuola fredde. Guardai l’ora. Erano già le 8. Sarei dovuto essere a lezione entro mezz’ora, ma non me la sentivo di andare. Temevo che chiunque potesse leggermi in faccia cosa avessi fatto la sera prima.
Entrai in cucina e trovai Giulia e Marco che facevano colazione, chiacchierando. Proprio una bella coppia. Notai che la sua mano lo accarezzava dolcemente sulla coscia. Alzarono lo sguardo e notarono la mia presenza dopo qualche secondo che avevo passato quasi immobile a fissare quella versione capovolta della mia vita precedente. “Buongiorno, amore! Hai dormito un po’ troppo oggi, eri stanco?” chiese con un sorrisetto malizioso. “M-mmm… un pochino…” “Ci credo!” disse ridendo. Marco sorrise e continuò a fissarmi con uno ...
... sguardo che comunicava pena nei miei confronti mista a derisione. Mi avvicinai a lei per darle un bacio. Volevo far finta che non fosse cambiato nulla. Quando si rese conto di cosa volessi fare, si ritrasse dal mio bacio. “Amore, ma che fai? Non mi sembra il caso, di fronte a Marco…” Rimasi, imbambolato. Non sapevo cosa rispondere. Era assurdo dopo tutto quello che era già successo. “Ma forse…” disse Giulia, guardandomi con un piccolo ghigno in volto. La sua mano passò dalla coscia alla vita dei pantaloni, scoprendo l’enorme cazzo floscio, ma comunque più grosso del mio in erezione. Abbassò il viso vicino a quella meraviglia, tirò indietro il prepuzio scoprendo il glande e gli diede un bacio. Poi si girò verso di me. “Ora puoi, cornutello” Quell’insulto tagliò come un coltello nel mio cuore, ma il mio cazzetto subito prese vita. Mi inchinai e le diedi un bacio su quelle labbra, rassegnato. Entrambi sembravano soddisfatti. “Oh amore, c’è ancora un po’ di caffè nella moka, però abbiamo finito il latte” “N-non c’è problema…” ormai avevo iniziato a capire come ragionava. Non volevo che proponesse un’alternativa. Ma lei non si arrese. “Oh, no. Non posso farti bere il caffè nero, so che non ti piace” e iniziò a massaggiare il cazzo di Marco.
Iniziò un lento, sensuale e bagnato pompino che durò a lungo. Io rimasi sempre in piedi, come in uno stato catatonico. A un certo punto Giulia si staccò un attimo e mi disse: “Amore, versati una tazza di caffè e portala qui” Obbedii da bravo ...