1. Sensi impensabili


    Data: 29/01/2018, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... un affamato sui capezzoli già rigonfi mordendo e succhiando, mentre le mani cercavano in basso tra le cosce una via d’accesso. Successivamente la rovesciai sul tappeto, giacché la tensione tra le gambe era insostenibile, m’inginocchiai di colpo, le alzai il vestito, quasi strappandole le sottili mutandine e m’apparve quella foltissima selva rigogliosa e nerissima come avevo rimuginato. Quei riccioli lucidi e nerissimi parevano avere una loro vita propria, dal momento che quel cespuglio sembrava muoversi in ondate che si susseguivano. La mia testa s’intrufolò nel bosco, sentii schiudersi la valle delle rose, circondata dalle grandi labbra calde, gonfie e sode, dal momento che un vibrante clitoride chiedeva d’essere baciato e leccato al più presto.
    
    Roberta profumava di donna, di femmina e questo m’inebriava oltremisura, perché sentivo il fremito della vagina, il salmastro della sua linfa, la golosità delle sue contrazioni. Io l’artigliavo tormentandole le natiche, dato che il suo respiro cominciò a diventare più affannoso, poi prese l’orlo del vestito sul grembo, lo alzò e lo sfilò. Giunsi poi alle sue indescrivibili tette, adesso era completamente nuda, bellissima ed eccitante. Non ci volle molto tempo prima che mi sfilassi i pantaloni assieme ai boxer per collocarmi fra le sue cosce, che lei aveva appena dischiuso. Roberta s’apriva a me, man mano che la penetravo si stringeva intorno al mio cazzo impaziente d’entrare in quel sugoso anfratto, poiché lo carezzava con ...
    ... lunghe e incredibili contrazioni del ventre. Era tutto nuovo, morbido sia quelle gambe che quel seno. Lei gemeva, pronunciava parole che non capivo, avvertivo crescere il suo piacere, però anche il mio, perché in verità erano incredibili quei movimenti in un corpo non certo esile, in quanto erano impensabili e irrealistiche le sensazioni che sapeva trasmettere. Quando Roberta gridò, poco dopo la seguii riempiendola con il mio denso e lattiginoso seme. Ero su d’un accogliente, incredibile, morbido e tiepido giaciglio di carne, talmente palpitante e stimolante, dato che avrei voluto restarci in eterno, alla fine lei mi sorrise dolcemente e teneramente mi svelò:
    
    ‘Non ci crederai, eppure lo avevo in un certo senso appreso, perché l’ho nettamente afferrato e intuito fin dall’iniziale istante che ci siamo visti’. Il suo caratteristico accento era anche adesso affannoso, concitato e roco:
    
    ‘Verosimilmente lo captavo, lo avevo previsto che stamattina saresti venuto qui, perché ero pronta per te. E’ stato bellissimo, spettacolare e in special modo unico’. Io la guardai e accarezzandola le riferii:
    
    ‘Sei per caso pentita?’.
    
    ‘Tutt’altro, io sono in paradiso, perché vorrei che non te ne andassi, che rimanessimo così per sempre. Tu però, con le bellissime donne che frequenti, che cosa te ne fai d’una grassona come me’.
    
    Io le morsicai istintivamente in maniera delicata le labbra e poi mi persi nuovamente su quei seni caldi, generosi e morbidi, autentiche meringhe golose tutte da ...