1. Sensi impensabili


    Data: 29/01/2018, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... montagna. Pertanto, un giorno decisi d’andare verso la casa al mare per controllare come andavano le faccende. Era una giornata di fine d’agosto abbastanza calda, entrai, parcheggiai l’automobile sotto la tettoia senza posteggiarla nella rimessa, perché contavo di girovagare, passeggiare per il grande giardino che era il mio orgoglio, raccontare alcuni pettegolezzi con Costantino per poi recarmi per fare colazione da Oreste, la trattoria dove si poteva gustare la migliore cucina di tutta la città. In giardino e nella serra non c’era nessuno, dunque mi diressi verso la villa entrando dall’uscio posteriore, in quanto era solamente accostato. M’avviai verso il salone, lì accanto alla veranda c’era Roberta concentrata nello spolverare i quadri, mi vide, mi guardò e sorrise. Un sorriso aperto, cordiale e festoso il suo, come se m’aspettasse, dato che indossava un abito da casa bianco, largo e sbracciato. Con la sua personale movenza e con la sua statura sembrava proprio una meringa, anzi no, un insieme di belle e appetitose meringhe mammarie con dei prosperosi glutei. Notai anche, che le sue ascelle non avevano mai conosciuto applicazioni né attenzioni depilatorie, poiché stranamente quello spettacolo così naturale m’attirava infervorandomi, mi eccitava stimolandomi e fomentandomi oltremodo. Immediatamente pensai come doveva essere laggiù tra le gambe: proprio una bella e rigogliosa pelosissima selva nera, una foresta molto villosa, in quanto all’epoca la maggior parte delle ...
    ... donne non si depilavano il pube, io in quella circostanza mi eccitai notevolmente come raramente mi era capitato prima avendo una poderosa erezione, alla fine Roberta mi chiese se volessi che andasse via:
    
    ‘No, anzi, resti pure, s’immagini, prosegua nel compiere il suo lavoro. Io mi metto qui sulla poltrona per leggere il giornale. M’auguro pertanto di non importunarla’.
    
    ‘Le pare, mi farà perfino compagnia’.
    
    Io non la perdevo di vista, non riuscivo a smettere di pensare come potesse essere sotto il vestito quella carne che intuivo soda, tanta, tutta da divorare e da gustare e da esplorare. A un certo punto, sospettando e temendo nel contempo che la mia voglia avesse saturato l’aria, di getto in modo spontaneo le esternai:
    
    ‘Sei da sola?’ – chiesi con un’insolita voce che non riconobbi come mia.
    
    ‘Sì, perché Costantino &egrave andato con l’automobile al mercato giù a Savona per vedere se c’&egrave d’acquistare qualche nuovo attrezzo per il giardino’ – avvicinandosi adagio alla mia poltrona sempre spolverando.
    
    In quell’istante ci guardammo, io allungai un braccio e le circondai delicatamente la vita, lei allora senza parlare venne a disporsi di fronte a me, aprii le sue gambe in maniera tale da trovarmi con la testa proprio nel bel mezzo di quei maestosi seni, chiusi gli occhi e le afferrai le natiche, dato che lei non accennava a scostarsi. Guardandola attentamente le sbottonai l’abito, rapidamente m’accorsi che là di sotto non indossava niente, così mi gettai come ...