Sensi impensabili
Data: 29/01/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu
‘Buonasera signor Renato, mi ascolti un istante, la prego. Può spifferarmi per letizia un episodio a lei noto che m’infervori esaltandomi in maniera netta? Lei ha tanti eccitanti e straordinari ricordi, del resto è ancora adesso un uomo affascinante, amabile e garbato, perché m’immagino lei da giovane così bello, gradevole, benestante e pieno di donne’.
L’ormai anziano ed elegante cordiale signore, frattanto accomodato davanti a me sul balcone sorride allietato, mi guarda in modo piuttosto divertito, giacché in seguito benevolmente m’annuncia:
‘Tempi sfortunatamente passati, peccato, la sua è una richiesta direi più che appropriata e giusta, perché sono venuto per portare conforto e incoraggiamento alla mia più cara e giovane amica ammalata, dato che devo allietarla rallegrandola in qualche modo. Non credo, infatti, d’averti mai argomentato qualcosa del genere’.
Lui, attualmente più che ottantenne, è stato un impresario di chiara fama e di rinomata notorietà, al presente è divorziato, si può definire un uomo di signorile creanza con una solida e raffinata cultura, perché m’onora magnificandomi sovente di rivelazioni con dei piccanti risvolti e con delle stuzzicanti storie, risalenti alla sua vita di festaiolo nella libertina Savona degli anni settanta dove questa famiglia possedeva una villa, dal momento che incominciò a raccontarmi la vicenda sorseggiandosi il suo prediletto whiskey scozzese AnCnoc invecchiato.
Erano gli anni ’70, tenuto ...
... conto che in quel lasso di tempo andava di moda la femmina magra in stile grissino, la figura del periodo insomma. Io cercavo una coppia per curare il grande giardino della nostra casa al mare e per l’aiuto domestico, in aggiunta a ciò offrivo l’alloggio nell’edificio minore, collocato sul retro di quello principale e tra le tante risposte che mi giunsero presi in seria considerazione quella di Costantino, un signore molisano cinquantenne sposato con una tale Roberta, quarantenne però romana d’origine. Io li convocai e ambedue si presentarono: lui robusto, di poche parole, scuro di pelle e di capelli, lei con un bel volto luminoso e sorridente, sprizzante di salute, piuttosto bassa e grassottella. Quello che notai subito fu un seno sovrabbondante per quella statura su d’un ventre piatto, che contrastava non solamente con le rigogliose tette, ma anche con le similmente esuberanti natiche ben delineate sotto quel vestito sottile. Io la squadrai con bizzarria e con altrettanta curiosità, abituato e impratichito com’ero all’elegante gracilità di mia moglie e delle donne che allora frequentavo. Assunsi così la coppia che mi era subito entrata in simpatia, poiché entrambi avevano inoltre ottime referenze.
Dopo alcuni giorni si trasferirono da noi nell’edificio minore, in quanto in giardino c’era molto da fare, viceversa in casa quasi nulla, perché la mia nuova moglie a Savona si sentiva confinata e isolata, dal momento che non l’amava, in quanto preferiva in modo indiscusso la ...