Blade: giorni diversi
Data: 22/04/2022,
Categorie:
Etero
Autore: Rebis, Fonte: RaccontiMilu
... me é la mancanza di alcuni muscoli al costato. Però, non so cosa possa essere accaduto a te.-, dissi. -Io non ho notato nulla.-, ribatté Flux. Annuii. Poteva essere un ottimo segno. O l’esatto opposto. Perché se il corpo non era cambiato magari era la mente, o l’anima, ad esserlo. Non volevo pensarci. Ma era difficile se non impossibile non considerare quella possibilità, e come avrei potuto?! -Flux… tu… ti senti bene, giusto?-, chiesi. Lei si sedette, accanto a me. Mi baciò. La lingua della nera mi dardeggiò in bocca. I nostri corpi si avvinghiarono. Durò un istante ma sarebbe potuto durare per sempre. -Questo ti basta, come risposta?-, chiese. No. Naturalmente no. Come diavolo poteva quella donna essere così calma davanti a una simile incognita? -Sì.-, mentii. Sì mi bastava ma non mi bastava. Non ero sicuro, e forse non lo sarei stato mai ma se non altro, almeno una parte della Flux che avevo consosciuto c’era ancora. C’era e ci sarebbe sempre stata. E questo era sufficiente. O così amavo pensare. Flux se ne sarebbe andata prima o dopo. Prima era più probabile. Com’era sua abitudine non si sarebbe legata. E anche io preferivo evitare che accadesse. Le nostre non erano vite semplici, rischi spirituali a parte tutti quanti noi eravamo esseri solitari. La compagnia era gradita ma non necessaria e soprattuto mai per sempre. I nostri erano giorni diversi, differenti da quelli dei più. -Abbiamo ancora una cosa in sospeso…-, sussurrò lei. -Già.-, sorrisi io. Non ero l’unico ...
... emozionato da quella prospettiva. La volevo, era parecchio che la volevo. Che volevamo poterci concedere ancora l’un l’altra. Poi lo sentii. Un’odore. Un respiro. Qualcosa di diverso. Che stonava con l’ambiente. Misi una mano sulla spalla della nera. Flux annuì. Mi voltai verso l’armadio. -Esci fuori.-, dissi. La porta si aprì. Zhara al-Jilani sorrise. Avvolta nei suoi tipici abiti, aveva l’aria felice e beata di chi ha vinto. -Siete stati fantastici.-, disse. Le luccicava l’unico occhio visibile. Un luccichio che avevo già colto. Eccitazione. -Dobbiamo brindare alla vittoria.-, disse. Riempì tre bicchieri di Champagne Blanc de Blanches, annata 1992. -Che ci facevi lì dentro?-, chiese Flux. Zhara sorrise. -Volevo farvi una sorpresa ma immagino di aver esagerato…-, disse. In effetti non si poteva dire che fosse stata una piccola sorpresa. -Potevi entrare dalla porta…-, dissi. Lei mi sorrise. -Qual’é il bello di avere un armadio comunicante con l’altra stanza se non lo usi, ogni tanto…-, disse. Sorrisi. -Alla nostra vittoria.-, disse Zhara. Nostra, non solo sua. -A noi.-, disse Flux. Sorrisi, già. Potevo brindare a noi. -Alla vita!-, esclamai. -Alla vita!-, ripeterono loro. I calici tintinnarono e bevemmo. Zhara sorrise. Di nuovo. Era raro vederla sorridere tanto. -So di aver interrotto qualcosa.-, ammise. -Non hai interrotto quasi nulla… Eravamo solo all’inizio.-, disse Flux. Il sorriso non scomparve. -Allora… potrei unirmi a voi…-, disse, -In segno di stima.-. Flux parve indecisa. ...