L'appuntamento
Data: 19/04/2022,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Feticismo
Tabù
Autore: Evoman2, Fonte: xHamster
... golosa.
Mi sento davvero di essere la monella che lui dice che io sia, così sollevo lo sguardo, quasi a sfidarlo, e una alla volta, lentamente, faccio uscire tutte le sferette senza mai smettere di guardare nel grigio-azzurro abisso dei suoi occhi.
M.: Sorrido: una volta ancora è lei che è riuscita a sorprendermi! Nel vedere la scena non riesco a trattenere un’ennesima erezione che mi è impossibile da fermare o nascondere trasudando desiderio.
Riesco tuttavia a scuotermi dalla situazione e riprendere, almeno a parole, il controllo: - Mi sfidi dunque? Va bene, continuiamo pure nella stanza di là! -.
Mi alzo, e veloce vado dietro a lei. Prendo con mano salda i suoi polsi ancora legati e li sollevo per costringere il suo corpo a seguire la linea delle braccia, pure legate ai gomiti. Da dietro la obbligo ad inchinarsi in avanti così da procedere con il sedere ben schiacciato sulla mia virilità.
Ovviamente mi struscio un po’ e mi compiaccio dei suoi gemiti.
S.: Arrivati nella stanza, uno studio ricavato da una bella mansarda in stile rustico, fissa i miei polsi a un ennesimo laccio pendente da una trave soffitto, e tira forte il tutto verso l’alto.
E’ una posizione scomodissima, e per salvaguardare le spalle sono costretta a stare a 90 gradi ed in punta dei piedi.
Lui se ne accorge e stira ancora di più il laccio.
- Basta ti prego -.
Allenta appena il laccio, e un po’ mi delude la sua condiscendenza. Poi però capisco: mi chiede infatti di allargare ...
... le gambe (obbligandomi ad abbassarmi e stirando così nuovamente le braccia). Non ho la benda e così mi godo la scena dall’alto, di lui che mi fissa due cavigliere, unendole poi fra loro con un manico di scopa.
Il risultato è eccitante: il manico di scopa, rigido, mi impedisce di richiudere le gambe!
M.: Prima di metterle la benda e mollette sui capezzoli, mi lascio trascinare dalla situazione e la tocco un po’ qui, un po’ là, con nervosa bramosia.
Concludo l’operazione con qualche forte scapaccione, a sorpresa, che le fa lanciare qualche gridolino subito coperto dal bavaglio.
-E’ arte- penso, mentre aggiungo le cuffie per alienare la mia ancella.
Godo nel sentire i suoi sobbalzi mentre applico alle sue grandi labbra, carezzandone il biondo pelo, 5 o 6 mollette. La lascio appesa e gemente che dimena il culo per alleviare il dolore delle ultime mollette; io nel frattempo, con calma, vado nella doccia a procurarmi il ruvidissimo guanto in crine che sapevo di trovare.
S.: Passa un’eternità prima di sentire ancora le sue mani su di me: le mollette non mi danno pace, e così come sono ridotta non percepisco più il tempo come un flusso regolare. Finalmente è tornato! Cosa mi avrà preparato ora? La mia fichetta già tormentata dalla morsa crudele delle mollette, ora deve sopportare un ulteriore aggravio di sofferenza: qualcosa di molto ruvido mi viene passato fra le gambe, e quindi schiacciato con forza sul clitoride, peraltro lasciato ben esposto grazie alla presenza ...